A fine anno l'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha definito i criteri metodologici per la quantificazione delle tariffe del servizio idrico integrato che arriverà a regime nel 2014. Secondo i criteri dell'Aeeg, le Autorità idriche regionali, i comuni o le Regioni dovranno approvare le nuove tariffe entro marzo per poi sottoporle al via libera dell'Aeeg.
Secondo l'Autorità per l'energia con la proposta che è stata effettuata si dovrebbero maggiormente tutelare gli utenti anche attraverso l'introduzione di un limite di variazione della tariffa e l'introduzione di un'apposita tariffa sociale a salvaguardia delle utenze economicamente disagiate e favorire gli investimenti nelle infrastrutture (per adeguare le infrastrutture servirebbero, secondo l'Aeeg, circa 65 miliardi per i prossimi 30 anni).
Quanto al rispetto degli esiti referendari, l'Authority ha "eliminato" il principio della "remunerazione del capitale" e stabilito che il costo degli investimenti sia riconosciuto soltanto a opere ultimate e in funzione. Rimangono poi fermi alcuni criteri come la sostenibilità economica della fornitura agli utenti domestici, la copertura integrale dei costi di esercizio e di investimento, la sostenibilità ambientale dell'uso della risorsa attraverso l'applicazione del principio "chi inquina paga", l'attenzione alla qualità del servizio tecnico e commerciale attraverso specifici indicatori.
Inoltre per incrementare le risorse economiche si parla anche di nuovi strumenti integrativi a quelli tariffari (fondi rotativi destinati agli investimenti nel settore idrico, i water bond...) ma in realtà su questo punto l'Authority non aggiunge molto di più rispetto alle numerose proposte che sono emerse in questi anni dai tanti soggetti interessati.
Vedremo nelle prossime settimane le risposte degli enti locali, ma intanto anche in prima battuta non tutti sono rimasti soddisfatti del lavoro elaborato dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas che si è tra l'altro protratto per alcuni mesi.
Ad esempio, secondo il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua è stata sancita nei fatti la negazione dei Referendum del giugno 2011: «L'Autorità ha varato una tariffa che nega, nello specifico, il secondo referendum sulla remunerazione del capitale e lascia che si possano fare profitti sull'acqua, cambiando semplicemente la denominazione in "costo della risorsa finanziaria", ma non la sostanza: profitti garantiti in bolletta».
Ma il Forum mette in discussione anche l'altro baluardo sbandierato dall'Aeeg, cioè l'incremento degli investimenti per il settore. «Il nuovo metodo tariffario, metterà a rischio gli investimenti per la gestione del servizio idrico integrato più di quanto già non accada attualmente. Ciò avverrà perché in un sistema che si basa sul ricorso al mercato creditizio, se si allunga il periodo di ammortamento dei cespiti si ha una conseguente riduzione delle aliquote annue con un impatto negativo sui flussi di cassa, creando, così, un rischio elevato nel reperimento delle risorse finanziarie-hanno spiegato dal Forum italiano dei Movimenti per l'Acqua- Ciò è particolarmente grave visto che il servizio idrico integrato abbisogna di ingenti investimenti nei prossimi anni».
A fronte di queste considerazioni la posizione del Forum è radicale: «Vogliamo che il nuovo metodo tariffario venga ritirato e chiediamo le dimissioni dei membri dell'Autorità. E, chiaramente, non ci fermeremo ad elemosinare concessioni ma ci batteremo finché questo non avverrà e venga ristabilita la volontà popolare».