Garantire una maggiore uniformità dei percorsi di accesso all'assistenza sanitaria per la popolazione straniera in Italia. E' questo l'obiettivo dell'Accordo "Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l'assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Province Autonome italiane" (http://www.trovanorme.salute.gov.it/renderNormsanPdf?anno=0&codLeg=44785&parte=1%20&serie=) sancito dalla Conferenza Stato-Regioni il 20 dicembre 2012.
Il Ministro Balduzzi spiega che esso va nella direzione dell'accoglienza di "chi arriva in Italia per cercare protezione da profugo o lavoro da immigrato e offrendo l'apporto di nuove risorse umane per il nostro sviluppo". A tal fine è stato necessario "raccogliere in un unico strumento operativo le disposizioni normative nazionali e regionali relative all'assistenza sanitaria agli immigrati, anche al fine di semplificare la corretta circolazione delle informazioni tra gli operatori sanitari, poiché sul territorio nazionale è stata riscontrata una difformità di risposta in tema di accesso alle cure da parte della popolazione immigrata che può essere in contrasto con l'art. 32 della Costituzione".
Tale accordo è la conclusione di un percorso avviato da oltre 4 anni sia con ricerche specifiche, come quella coordinata dalla Regione Marche e quella dell'Area sanitaria della Caritas di Roma, sia all'interno del Tavolo interregionale "Immigrati e servizi sanitari" presso la Commissione salute della Conferenza delle Regioni e Province Autonome.
Va ricordato che a seguito della Legge costituzionale n. 3 del 18 ottobre 2001, "Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione", le Regioni sono gli enti di programmazione cui spetta la competenza legislativa in termini di tutela della salute, ma, compito dello Stato è quello di garantire l'equità nell'attuazione di questo diritto sancito dalla Costituzione.
L'accordo prevede tra l'altro l'iscrizione obbligatoria al SSN dei minori stranieri anche in assenza del permesso di soggiorno e il prolungamento del permesso di soggiorno fino al compimento del primo anno del bambino alle donne extracomunitarie in stato di gravidanza.
Il Ministero della Salute nel recente riparto dei fondi destinati agli obiettivi di piano ha previsto una cifra vincolata di 30 milioni di euro per la tutela della salute degli stranieri extracomunitari privi di permesso di soggiorno. Il Ministro Balduzzi a questo proposito dichiara: "Si tratta di iniziative che concretizzano l'art. 32 della Costituzione, perché nessuno sia escluso dai percorsi assistenziali in un'ottica di equità e di giustizia".