Nonostante la firma di un accordo di pace tra Governo e ribelli lo scorso 5 maggio 2006, la situazione umanitaria in Darfur continua ad aggravarsi. Divisioni e contrasti tra i ribelli e il proposito del Governo di risolvere militarmente il conflitto, nonostante l'accordo vigente, hanno creato una situazione caotica di violenze continue.
Per tutto il 2006, scontri tra varie fazioni di ribelli e tra questi, il Governo e le milizie Janjaweed hanno causato un'escalation di violenze, con la violazione dei più elementari diritti umani, l'isolamento delle popolazioni civili e ondate progressive di sfollati (oltre 120.000 da aprile).
Allo stato attuale, almeno 4 milioni di persone - circa 2/3 della popolazione del Darfur - subiscono direttamente le conseguenze del conflitto: di queste, 2 milioni vivono in più di 700 campi per sfollati e altri 2 milioni nelle comunità locali presso cui sorgono i campi.
I bambini colpiti dalla guerra sono circa 1,8 milioni, di cui 1 milione sono nella condizione di sfollati.
Le condizioni di grave insicurezza restano il principale ostacolo agli interventi d'assistenza: gli attacchi ai convogli umanitari - per impossessarsi di veicoli, cibo e medicinali - spesso impediscono agli aiuti di raggiungere le popolazioni che ne hanno più disperato bisogno.
L'azione dell'UNICEF
L'UNICEF sta rispondendo alla grave emergenza umanitaria attraverso un Piano di risposta all'emergenza che, nel 2006, ha permesso:
- la vaccinazione di 1,7 milioni di bambini contro la polio e 1,3 contro il morbillo
- l'estensione dell'accesso ad acqua e servizi igienici per, rispettivamente, 2,38 e 1,9 milioni di persone
- il sostegno a 250 centri sanitari per l'assistenza medica di base e a 149 centri nutrizionali in grado, ogni mese, di curare 5.500 nuovi casi di malnutrizione
- l'iscrizione a scuola di oltre 507.000 bambini - un numero mai registrato in Darfur
- la costruzione di 750 aule scolastiche e l'invio di materiali didattici per 247.000 bambini
- l'assistenza psicosociale per 217.000 bambini
- il sostegno a 400 "Spazi a misura di bambino" (aree appositamente attrezzate per l'infanzia) nei campi per sfollati
- percorsi di protezione e recupero sociale per 500 ex bambini soldato
Se l'accordo per nuovi colloqui di pace - raggiunto ad Addis Abeba lo scorso 16 novembre - apre una nuova, importante prospettiva per porre fine a un conflitto che finora, secondo stime dell'ONU, ha provocato oltre 200.000 morti, gli ostacoli da superare restano però ancora molti, primo tra tutti la prosecuzione delle ostilità e il rifiuto di Khartoum all'invio di un contingente ONU in supporto delle forze dell'Unione Africana.
L'UNICEF Italia sostiene tutti gli interventi d'emergenza dell'UNICEF in Sudan, Darfur compreso, tramite un apposito progetto di raccolta fondi dal titolo "Aiutare i bambini vittime della guerra in Sudan".