Rilanciare la legge 328/200 e incoraggiare lo sviluppo dell'attivismo civico in ambito socio-sanitario nelle comunità locali. È quanto propone Cittadinanzattiva per fronteggiare il bisogno di assistenza ai più fragili in un momento economico così difficile.
03 GEN - A 10 anni dal varo della legge 328 di riforma per l'assistenza socio-sanitaria "rimangono ancora tante difficoltà di attuazione", dalla "mancanza di disponibilità economica di fondi dedicati" alla "scarsa informazione sulla sussidiarietà e la capacità di produrre Piani di Zona concreti ed efficaci". Ma per Cittadinanzattiva è proprio questa una delle soluzioni più efficaci da mettere in atto per fronteggiare le difficoltà assistenziali dei cittadini, in particolare quelli più fragili (anziani e pazienti con malattie croniche debilitanti).
A questo obiettivo l'associazione a tutela dei cittadini ha dedicato un seminario, promosso il 17 dicembre a Roma, dal titolo "Rilanciare la legge 328 del 2000. Incoraggiare lo sviluppo della sussidiarietà orizzontale nelle comunità locali".
"La conoscenza e lo sviluppo del principio civico della sussidiarietà orizzontale soprattutto in ambito socio- sanitario costituisce un elemento fondamentale per fronteggiare le necessità di assistenza per pazienti fragili in un momento economico così complesso", spiega Cittadinanzattiva. "In un momento di scarsità di risorse economiche diventa essenziale individuare nuovi percorsi per assicurare sostegno ai cittadini-pazienti e alle loro famiglie in un contesto territoriale e domiciliare protetto".
Le comunità locali, ricorda Cittadinanzattiva, "hanno la possibilità di sviluppare piani di zona coordinati e supportati operativamente dalle associazioni del terzo settore in coordinamento con le Asl. Questo è uno dei principi cardine della L. 328/2000". La legge incoraggia poi lo sviluppo della sussidiarietà attraverso l'impegno dei comuni utilizzando lo strumento dei Piani di Zona.
"In tutto questo l'attivismo civico gioca un ruolo fondamentale alla luce dell'art. 118 u.c. della Costituzione Italiana", sottolinea ancora l'associazione. Che nel corso del seminario ha avanzato anche alcune proposte:
- "Individuare momenti di formazione/informazione sulla sussidiarietà e sulla creazione/sviluppo dei Piani di zona per aiutare sia gli amministratori pubblici che le organizzazioni civiche e del terzo settore".
- "Individuare percorsi di finanziamento alternativo rispetto all'assenza di disponibilità per l'attuazione della Legge 328 ed in questo senso sono fondamentali la promozione delle partnership pubblico privato per partecipare a bandi europei o locali per finanziare i Piani di zona".
Il seminario si è concluso con "l'impegno di continuare a dare un segnale ai cittadini ed agli amministratori locali ed alle autorità istituzionali centrali per valorizzare uno strumento così importante".