Con l'ausilio della rete EEN l'udinese Card Tech ha sviluppato una smart card che integra un dispositivo biometrico, un sensore per il riconoscimento e il match dell'impronta digitale.
A volte le grandi idee nascono dall'esperienza del quotidiano e dalla volontà di risolvere i problemi che in esso si manifestano. Così è successo a uno dei fondatori di Card Tech, Fabrizio Borracci, dopo la sfortunata clonazione della carta di credito, un imprevisto che preoccupa tutti noi. E non poco. Nel mondo i pagamenti in contanti sono sempre meno utilizzati e in alternativa le carte si stanno diffondendo globalmente come il metodo più pratico e di maggior utilizzo. Tuttavia, parallelamente, truffe e frodi aumentano: il furto di identità e l'impiego illecito di dati personali rappresentano un fenomeno criminale in crescita. Dall'ultimo rapporto dell'Osservatorio sulle frodi creditizie emerge che nel 2011 i casi in Italia sono stati circa 22.100. Quando si verifica, il problema principale è accorgersene: la frode viene scoperta entro i primi sei mesi solo in un caso su quattro, mentre nel 28,1% degli episodi la scoperta avviene con un ritardo che varia da sei mesi a due anni. Ma se esistesse una carta inviolabile, associata in modo indissolubile al legittimo proprietario, unica e irripetibile come solo le impronte digitali sono? E se permettesse il lusso di dimenticarci di pin, password, login, evitandoci la necessità di ricorrere a stratagemmi per memorizzare segretamente i dati o mettendoci al riparo da imbarazzanti vuoti di memoria in coda alla cassa?
Questa è oggi la punta di diamante tecnologica dell'offerta di Card Tech, piccola impresa di Udine: una smart card che integra un dispositivo biometrico di sicurezza, un sensore per il riconoscimento e il match dell'impronta digitale del proprietario. Inserendo la carta in un lettore, reader o POS, l'elettronica ottiene l'energia necessaria per il colloquio tra sensore e cpu centrale del dispositivo, rendendo possibile il confronto tra l'impronta digitale appena raccolta dal microprocessore e quella "conservata" all'interno della memoria. Il tutto in 0,7 millimetri di spessore e a costi competitivi. Semplice, intuitivo, personale, sicuro. Come ci si è arrivati? Nel 2010 Card Tech partecipa ad un workshop tecnico organizzato dallo sportello della rete Enterprise Europe Network (EEN) attivo in AREA Science Park e ne conosce i servizi: tra questi, la preparazione di richieste e offerte di tecnologie per la ricerca di soluzioni innovative e la promozione di prodotti e processi in ambito europeo, la ricerca di partner tecnologici e commerciali, l'assistenza per la partecipazione a eventi di intermediazione tecnologica e missioni all'estero.
Per concretizzare gli sforzi di messa a punto del prodotto in fase prototipale, Card Tech è alla ricerca di un partner che abbia sviluppato un sensore biometrico, con le corrette caratteristiche di spessore, flessibilità, consumi e prestazioni. Ancora nessuno è stato capace si integrare questa tecnologia in una card spessa meno di un millimetro. Molte aziende stanno convergendo verso la giusta soluzione tecnologica, in Francia e negli Stati Uniti in particolare, batterle sul tempo rappresenterebbe un grosso vantaggio in un mercato che sforna 6 milioni di card l'anno, con un tasso di espansione del 3-4%. "Idex ASA è stato un partner fondamentale per noi. Averli incontrati grazie al supporto di EEN ci ha permesso di compiere un passo decisivo verso la realizzazione del prodotto", afferma Paolo Bean, responsabile Marketing e Vendite, ricordando le tappe di questa felice alleanza. Card Tech accede alla BBS - la banca dati internazionale che raccoglie 23.000 richieste e offerte di tecnologie e partnership per R&S dettagliate ed aggiornate- e identifica un possibile partner. Con il supporto di AREA prepara e trasmette un'espressione di interesse al locale sportello della Rete. E' il momento del Technology Match: Idex ASA di Fornebu in Norvegia sviluppa sensori di nuova generazione, sottili e flessibili, adatti al progetto smart card e si candida come fornitore ideale. Grazie al personale di EEN i due partner entrano in contatto: una conferenza telefonica consente di avviare un confronto sugli aspetti tecnologici e sulle prospettive commerciali. Questo primo incontro virtuale conferma che il partner norvegese possiede sia la tecnologia sia il know how complementari a quelli di Card Tech. Una visita in azienda in Norvegia consente di definire un accordo partnership tecnologica per una fase di test di integrazione delle due tecnologie. Dopo alcuni mesi diventa possibile presentare congiuntamente un prototipo in fiere specializzate a Parigi e negli Stai Uniti: la card Pinkey Smart - brevetto internazionale- è pronta per presentarsi al grande pubblico attraverso kit dimostrativi.
La collaborazione prosegue per realizzare una carta ISO standard e per ottenerne la certificazione internazionale. Questo permetterà il definitivo accesso ai mercati bancari con una molteplicità di applicazioni: bancomat, carte di credito, prepagate, home banking, pagamenti elettronici, ma non solo. Mentre manifestano interesse per il prodotto circuiti di pagamento australiani ed enti governativi mediorientali, un'altra famiglia di applicazioni è in via di sviluppo: le ID solutions, utili quando l'autenticazione rappresenta la certa identificabilità di una persona nei confronti di enti, autorità, governi (carte di identità e patenti di guida). L'utilizzo della stessa tecnologia su un diverso supporto, come i palmari, consentirà ulteriori applicazioni per fornire servizi di sicurezza e identificazione attraverso biometria e radiofrequenza: gestione password, sistemi di controllo accessi fisici, identificazione, scambio dati, archiviazione documenti. "Trovare un partner affidabile, con l'esperienza e la competenza su una tecnologia di frontiera, esplorata da poche imprese al mondo è stata per noi una grande sfida" - sottolinea Fabrizio Borracci, Presidente di Card Tech. Grazie alla collaborazione che continua con EEN, di certo nuovi sviluppi attendono Card Tech e i suoi innovativi prodotti. Possiamo metterci la firma...e ora anche l'impronta!
di Marilisa Romagno