La Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica sul possibile sviluppo in Europa dei combustibili fossili non convenzionali, come il gas da scisti che comporta l'utilizzo della fratturazione idraulica, nota come fracking.  

«Tutti gli interessati (individui, organismi e autorità pubbliche) - spiega la Commissione in una nota -  sono invitati ad esprimere le proprie opinioni sulle opportunità e le sfide che possono scaturire dallo sviluppo di progetti in questo ambito e sulle migliori modalità per affrontare i problemi fin qui emersi. La consultazione, che resterà aperta fino al 20 marzo 2013, è disponibile in tutte le 23 lingue dell'Unione europea»

Le domande in cui si articola la consultazione riguardano aspetti quali le opportunità e i problemi, le possibili misure per ridurre i rischi per la salute e l'ambiente, le misure per migliorare la trasparenza delle operazioni oltre a raccomandazioni generali relative agli interventi a livello Ue.

Anche nel Vecchio continente la discussione sui combustibili fossili non convenzionali è sempre più accesa, con Paesi come Gran Bretagna e Polonia che spingono per un via libera ed altri che non ne vogliono nemmeno sentir parlare. La Commissione sembra propendere per un approccio prudente ma non sfavorevole: «In passato la prospezione e la produzione di gas naturale e petrolio in Europa riguardava soprattutto le risorse convenzionali. Oggi, mentre le opportunità di estrazione convenzionale a livello nazionale si fanno via via più limitate, gli sviluppi tecnologici aprono nuove possibilità per l'estrazione di combustibili fossili non convenzionali, quali il gas di scisto, il cosiddetto tight gas e il metano da depositi carboniferi - provenienti da formazioni geologiche il cui sfruttamento era fino ad oggi troppo complesso o costoso».

Basandosi sul lavoro di analisi che ha realizzato a partire dalla fine del 2011, la Commissione europea «Intende proporre nel 2013 un quadro per gestire i rischi, eliminare le lacune a livello regolamentare e garantire il massimo livello di chiarezza giuridica e prevedibilità per operatori di mercato e cittadini in tutta la Ue. In sede di definizione (già in corso) del quadro citato saranno analizzate tutte le opzioni strategiche pertinenti».

Ma la Commissione si rende conto della crescente contrarietà di ambientalisti e delle comunità locali direttamente interessate al fracking  e per questo punta ad «Assicurare che eventuali ulteriori sviluppi dei combustibili fossili non convenzionali siano accompagnati da opportune misure di salvaguardia della salute, del clima e dell'ambiente che garantiscano a cittadini e operatori la massima chiarezza sul piano giuridico e della prevedibilità, contribuendo in questo modo a fare sì che i benefici potenziali, in termini di sicurezza economica ed energetica, possano essere conseguiti senza ripercussioni per la salute e l'ambiente».

La consultazione in rete fa parte di un più ampio processo di coinvolgimento della società civile nei dossier su cui lavora la Commissione. Il processo di consultazione formale comporta riunioni periodiche con gli Stati membri e altri soggetti interessati e prevede una riunione pubblica di consultazione da tenersi nella prima metà del 2013. Dei risultati della consultazione si terrà conto in questo più ampio processo.

Sito della consultazione:

http://ec.europa.eu/environment/consultations_en.htm

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