ASIA

Vince Park Geun-Hye, figlia del dittatore che guidò il Paese fortemente patriarcale negli anni 60 e 70.

La Corea del Sud ha ufficialmente il primo presidente donna: è stata eletta Park Geun-Hye, la figlia del dittatore Park Chung-hee che dopo il golpe militare nel 1961 guidò il Paese fino al 1979. Il suo rivale Moon Jae-In, candidato del Partito democratico, prima forza d'opposizione, ha riconosciuto la sconfitta malgrado il limitato margine. La Commissione elettorale ha attribuito a Park il 51,6% dei voti contro il 48% del rivale. Gli elettori hanno scelto tra due candidati con proposte molto simili su questioni come le relazioni con la Corea del Nord o la necessità di ripartire meglio la ricchezza nel Paese.

PERDONO - La sessantenne conservatrice, non sposata e senza figli, diventa il presidente di un Paese fortemente patriarcale dove otto parlamentari su dieci sono uomini, e dove la grandissima maggioranza delle cariche dirigenti nelle istituzioni e nelle imprese sono affidate anch'esse a uomini. Park ha riscattato la sconfitta del 2007, quando alle primarie fu superata dall'attuale presidente Lee Myung-bak. La neopresidentessa chiese perdono per le violazioni dei diritti umani commesse durante la dittatura del padre e ha promesso una distribuzione più equa della ricchezza, nonchè un tentativo di avvicinamento allo storico rivale del nord della penisola, attraverso la creazione di centri di cooperazione tra Seul e Pyongyang.

Redazione Online

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