Economia ecologica e comportamentale insieme per lo sviluppo sostenibile.
Un'economia «rigenerativa, circolare» che sia «socialmente inclusiva e responsabile».
Luca Aterini
In un mondo fatto di crescenti pressioni sulle risorse e l'ambiente, l'Unione europea non ha altra scelta che quella di una transizione verso un'economia efficiente nell'utilizzo delle risorse: un'economia, infine, «rigenerativa, circolare». Di tutti i manifesti d'intenti che circolano in questi mesi nel panorama dell'informazione italiana ed europea, quello lanciato dall'Erep - piattaforma europea sull'efficienza nell'impiego delle risorse ha un peso particolare. Sia per la qualità dei nomi che lo sottoscrivono (vedi in fondo pagina, ndr), sia per la rilevanza dei temi affrontati.
È lo stesso manifesto a sottolineare come «la nostra competitività e i nostri futuri posti di lavoro» dipendano dalla nostra capacità di ottenere maggiore valore aggiunto, «attraverso un cambiamento sistemico nell'utilizzazione e il recupero delle risorse nell'economia». L'obiettivo indicato è, esplicitamente, quello di un «disaccoppiamento totale». La strada è quella di un percorso da affrontare «in modo socialmente inclusivo e responsabile», perché la tutela delle risorse naturali rimane niente senza la promozione delle qualità sociali.
Il primo punto sul quale insiste l'Erp per raggiungere quest'obiettivo è quello di incoraggiare l'innovazione accelerando gli investimenti pubblici e privati verso tecnologie ad un più efficiente utilizzo di risorse. Ma a quale livello? Nel manifesto viene indicato chiaramente in quale dimensione i principi della sostenibilità debbano essere portati avanti con forza, promovendo iniziative politiche di ampio respiro, «a livello nazionale, europeo e mondiale».
Fornendo segnali a tutti gli attori economici attraverso la definizione di obiettivi chiari, per conseguire un'economia efficiente delle risorse e la società entro il 2020; fissando target che diano una chiara direzione e indicatori per misurare i progressi in materia, andando oltre «le convenzionali misure di attività economica». Un nuovo modello di sviluppo non può infatti che partire dalla direzione che gli si decide di imprimere, e sviluppare indicatori che sopravanzino il ristretto Pil significa cambiare la bussola che oggi abbiamo come riferimento economico a livello mondiale, almeno dal dopoguerra. Guardare con rinnovata attenzione all'efficienza nell'utilizzo dei flussi di materia e di energia che attraversano i nostri modelli di industria e consumo potrà offrirci una nuova visione d'insieme della nostra economia.
Ma per cambiare strada non basta cambiare bussola: servono anche le risorse per intraprendere il nuovo percorso. Il manifesto si sofferma dunque a precisare la necessità di una riforma che sposti il carico fiscale dal lavoro per favorire l'efficienza nell'uso delle risorse, abolendo innanzitutto quei sussidi dannosi per l'ambiente (e il pensiero corre a quei 9 miliardi diretti annualmente, in Italia, ai combustibili fossili). Operando anche a saldi invariati, la definizione ed il rispetto di gerarchie per l'utilizzo delle risorse diventa dunque prioritario, e non solo in termini di "danno", ma anche di "vantaggio": finalizzare una corretta gestione del ciclo intergrato dei rifiuti nella manifattura del riciclo, ad esempio, è certo più vantaggioso rispetto alla scelta della termovalorizzazione, e questa gerarchia è necessario venga sottolineata anche nella distribuzione degli incentivi pubblici.
Creare «migliori condizioni di mercato per i prodotti e servizi che hanno un minore impatto ambientale attraverso i loro cicli di vita, e che sono durevoli, riparabili e riciclabili» diventa dunque uno dei motivi ispiratori del manifesto, che non dimentica la conseguente necessità di «ispirare stili di vita sostenibili nei consumatori, informandoli e incentivandoli, usando le più recenti intuizioni dell'economia comportamentale», incoraggiando così «l'approvvigionamento sostenibile, nuovi modelli di business e l'uso dei rifiuti come materie prime».
L'Erp, si precisa a chiusura del manifesto, comunicherà una serie più dettagliata di raccomandazioni politiche a breve termine per affrontare questi problemi nel giugno 2013. Ma se i programmi dell'Europa sono davvero questi, per la politica economica dell'immediato futuro si dovrà andare ben oltre la tristemente famosa "dittatura dei mercati e dello spread": la strada della sostenibilità è tracciata.
I firmatari del manifesto, membri della piattaforma Erp sono:
Mr John Bruton
Former Irish Prime Minister and EU Ambassador to the US
Mr. Janez Potocnik
EU Commissioner for Environment
Mr Olli Rehn
Vice-President of the European Commission, EU Commissioner for Economic and Monetary Affairs and the Euro
Mr Antonio Tajani
Vice- President of the European Commission, EU Commissioner for Industry and Entrepreneurship
Mr Algirdas Semeta
EU Commissioner for Taxation and Customs Union, Audit and Anti-Fraud
Mrs Connie Hedegaard
EU Commissioner for Climate Action
Mrs Sirpa Pietikäinen MEP
European People's Party (EPP), FIN
Mr Jo Leinen MEP
Group of the Progressive Alliance of Socialists & Democrats (S&D), DE
Mr Gerben-Jan Gerbrandy MEP
Alliance of Liberals and Democrats for Europe (ALDE), NL
Mr Philippe Lamberts MEP
European Green Party (EGP), BE
Mrs Ida Auken
Minister for the Environment, Denmark
Mr Peter Altmaier
Federal Minister for Environment, Nature Conservation and Nuclear Safety, Germany
Mr Corrado Clini
Minister for Environment, Italy
Mrs Keit Pentus
Minister for Environment, Estonia
Mr Pier Carlo Padoan
Deputy Secretary-General and Chief Economist of the OECD
Mr Achim Steiner
Executive Director, United Nations Environment Programme
Dr. Kandeh Yumkella
Director General, United Nations Industrial Development Organisation
Mrs Mercedes Bresso
President of the Committee of the Regions of the European Union
Mr Peter Bakker
President World Business Council for Sustainable Development (WBCSD)
Mr Jean-Michel Herrewyn
CEO Veolia Water
Mr Ian Cheshire
CEO Kingfisher, UK
Mr Paul Polman
CEO Unilever, Vice Chairman WBCSD
Mr Michiel Soeting
Global Chairman Energy and Natural Resources Industry Sector KPMG
Ms Barbara Kux
Member of the Managing Board and Chief Sustainability Officer Siemens AG
Mr Giorgio Squinzi
CEO of Mapei
Mr Peter Blom
CEO Triodos Bank
Mr Mikael Karlsson
European Environmental Bureau (EEB)
Ms Magda Stoczkiewicz
Director Friends of the Earth Europe (FoEE)
Mrs Bernadette Ségol
European Trade Union Confederation (ETUC)
Mrs Monique Goyens
Director-General European Consumer Organisation (BEUC)
Mr Paul Ekins
University College London Energy Institute
Mr Johan Rockström
Stockholm University, Executive Director of the Stockholm Environment Institute and the Stockholm Resilience Centre
Mr Gunter Pauli
Entrepreneur, author, founder of the Zero Emissions Research and Initiatives