18 DICEMBRE - GIORNATA MONDIALE DEI MIGRANTI - VULNERABILI E PREZIOSI
Le Nazioni Unite definiscono migrante "qualsiasi persona che vive in via temporanea o permanente in un paese dove non è nato e con il quale ha sviluppato dei legami sociali rilevanti". Sotto questa definizione sono racchiuse diverse sottocategorie -i rifugiati, i richiedenti asilo, gli irregolari o le vittime di tratta -tutte caratterizzate da condizione di vulnerabilità, derivate dalla lontananza dal proprio paese di origine, dalle difficoltà economiche in cui versano, ma soprattutto dalle barriere linguistiche e culturali che incontrano giungendo in un nuovo paese.
Ancora più difficile l'accesso al diritto alla salute, pur garantito dal nostro Sistema Sanitario, risulta molto spesso difficoltoso per queste persone, che non riescono a fruire dei servizi sanitari e delle cure mediche esistenti. In questo ambito si muove il CCM - Comitato Collaborazione Medica, perchè considera la salute un diritto fondamentale e dedica grande attenzione a chi vive condizioni di vulnerabilità, di marginalizzazione e situazioni di svantaggio. Tra questi gruppi vi sono certamente anche i migranti.
Al 1° gennaio 2011 il numero di stranieri residenti in Italia è di 570.317. 335mila in più rispetto all'anno precedente (+7,9%), cifra che rivela come la quota di cittadini stranieri sul totale dei residenti sia in continuo aumento, con un contributo significativo alla crescita demografica dell'Italia, che altrimenti sarebbe a zero. Distribuiti in maniera disomogenea, gli stranieri residenti in Italia si concentrano nel Nord (35% nel Nord-ovest, 26,3% nel Nord-est), dove più di un cittadino su dieci è straniero. In particolare, nella Provincia di Torino gli stranieri residenti, al 1° gennaio 2011, sono 207.488, di cui 98.544 maschi e 108.944 femmine. Gli stranieri costituiscono il 9% della popolazione totale della Provincia, rendendo Torino la terza provincia in Italia per numero di stranieri residenti, dopo Roma (442818) e Milano (382490).
Il progetto MediaTo 2, prosecuzione di MediaTo portato avanti nel 2011-12 dall'Osservatorio sull'Immigrazione in Piemonte e dall'Associazione Multietnica Mediatori Interculturali, vede il CCM impegnato in attività di formazione rivolte ai mediatori culturali perni per una reale integrazione degli immigrati. L'obiettivo finale del progetto è aiutare i cittadini stranieri nell'accesso alle informazioni sui propri diritti e doveri, riconoscendo come fondamentale il ruolo svolto dai mediatori interculturali. Un esempio è la storia di Touraya Laaroussi, mediatrice di origine marocchina che ha rilasciato al CCM un'interessante intervista, nella quale afferma"Io stessa ho vissuto sulla mia pelle l'esperienza di giungere in un paese diverso dal proprio: la barriera della lingua è sicuramente l'ostacolo maggiore. Se l'immigrato non conosce la lingua, è fondamentale la presenza di una mediatrice culturale che lo guidi e gli traduca nella sua lingua l'italiano, aiutandolo a capire. È per questo motivo che ho scelto di fare questo lavoro: so che queste persone hanno bisogno di me e che io posso aiutarle".
Il progetto MediaTo2 prevede la realizzazione di un portale composto da una parte pubblica (segnalazioni di normativa, circolari e giurisprudenza in materia di immigrazione) e una parte riservata a 80 mediatori e 120 operatori della Provincia.
Il CCM è un'organizzazione non governativa che da oltre quarant'anni sostiene processi di sviluppo che tutelano e promuovono il diritto alla salute, con un approccio globale, operando sui bisogni sanitari e influendo sui fattori socio-economici a partire dalla povertà, identificata come la principale causa di mancanza di salute. Si rivolge alle popolazioni più povere e opera nelle aree più svantaggiate del mondo attraverso l'incontro e la collaborazione di persone e comunità in Italia e nei paesi a basso reddito. Interviene attraverso progetti di cooperazione internazionale volti a sostenere le strutture sanitarie esistenti per migliorare l'accessibilità e la qualità dei servizi preventivi e curativi, sia a livello ospedaliero che territoriale, anche nelle aree più remote. A questo scopo garantisce la formazione del personale, l'approvvigionamento di materiale sanitario e di farmaci, l'adeguamento delle strutture e delle attrezzature e promuoviamo attività di sensibilizzazione delle comunità locali. Il CCM è presente oggi in Burundi, Etiopia, Kenya, Mali, Uganda, Somalia e Sud Sudan.
Silvia Trentini
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