di Piero Formica e Jonathan Ortmans

L'Europa soffre di un vuoto di investimenti privati. Secondo il recente rapporto del McKinsey Global Institute, tra il 2007 e il 2011 la loro contrazione è stata venti volte più forte di quella fatta registrare dai consumi privati e quattro volte maggiore della discesa del Pil. Quel vuoto, poi, è attribuibile per il 75% ai PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna) e al Regno Unito.

L'Italia vi ha contribuito per il 15%: terza in ordine di caduta dopo Spagna (21%) e Regno Unito (20%). Seppur in misura inferiore alle costruzioni e all'immobiliare, anche il manifatturiero ha registrato un sensibile calo degli investimenti con gravi conseguenze sull'occupazione (3 milioni di posti di lavoro cancellati dal 2008). Nel loro intervento sul Sole 24 Ore ("Una nuova politica industriale per l'Europa") del 12 dicembre, un gruppo di ministri europei, tra i quali Corrado Passera, titolari di dicasteri economici, ha sottolineato che la ripresa degli investimenti è legata all'aumento in Europa di imprese competitive, internazionalizzate e «capaci di operare in una gamma di settori ancora più ampia». Questo risultato non poco dipende dalla nascita di un'unione imprenditoriale europea (Eu come "Entrepreneurship Union", dicono gli inglesi), un insieme di meritocratiche "Nazioni di Startup" più grande della somma delle loro parti.

Lo "Startup nations summit" che si è svolto a Ottawa a fine novembre ha messo in luce un'esplosione di imprenditorialità nel mondo. Oggi, è dall'anticiclone dell'imprenditorialità innovativa che possiamo attenderci l'arretramento del fronte freddo con bassi investimenti, alta disoccupazione e inoccupazione, soprattutto tra i giovani istruiti. A distendere il fronte del bel tempo verso la nostra penisola, contribuendo così alla fioritura di startup innovative, provvede il movimento d'imprenditorialità che va sotto il nome di Global entrepreneurship week (Gew). Concepita dalla Kauffman Foundation, cuore pulsante della cultura imprenditoriale nel mondo con eventi e progetti che 80mila imprenditori hanno già trasformato in 7.500 startup, l'annuale "Settimana globale dell'imprenditorialità" (alla quinta edizione, la Gew si è svolta tra il 12 e il 18 novembre in 130 Paesi, Italia compresa, che coprono il 90% della popolazione mondiale) celebra veterani, neo e aspiranti imprenditori che lanciano idee innovative, le portano sui mercati, creano occupazione e migliorano la nostra vita.

Tra le mille startup della Gew 2012 sono emerse quelle a forte crescita e alto impatto occupazionale. Come per l'infanzia, infatti, non basta far nascere nuove imprese. È ancor più importante che le neonate crescano bene. Attraverso una densa e connessa rete di relazioni che facilita la nascita di comunità internazionali tra policy maker, imprenditori e investitori, la Gew si adopera per aumentare il numero di startup che si portano in alta quota, così sviluppando reddito e occupazione, rispetto a quelle che ristagnano negli strati bassi dell'imprenditorialità. A quelle comunità dovrebbero prestare attenzione le nostre politiche pubbliche.

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