In Italia i presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari attivi il 31 dicembre 2010 sono 12.808 e dispongono complessivamente di 425mila posti letto (7 ogni 1.000 persone residenti). Lo rileva l'Istat e dal 2009 non ci sono stati grossi cambiamenti. La componente prevalente dell'offerta residenziale è rappresentata dalle "unità di servizio" che svolgono una funzione di tipo socio-sanitario e sono destinate ad accogliere prevalentemente anziani non autosufficienti.
In Italia i presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari attivi il 31 dicembre 2010 sono 12.808 e dispongono complessivamente di 424.705 posti letto (7 ogni 1.000 persone residenti). Rispetto al 2009 non si riscontrano rilevanti variazioni del fenomeno. Lo rileva l'Istat. La componente prevalente dell'offerta residenziale è rappresentata dalle "unità di servizio" che svolgono una funzione di tipo socio-sanitario e sono destinate ad accogliere prevalentemente anziani non autosufficienti, con una disponibilità di oltre i due terzi dei posti letto (72 per cento). La restante quota dell'offerta è di tipo socio-assistenziale. Le forti differenze territoriali restano invariate rispetto all'anno precedente: nelle regioni del Nord si colloca il 66 per cento dei posti letto complessivi, con un tasso di 10 posti letto ogni 1.000 residenti; al Sud la quota di offerta è soltanto di 3 posti letto ogni mille residenti. Al Nord si registra l'offerta piu' elevata di servizi a carattere socio-sanitario, con 8 posti letto ogni 1.000 residenti, contro i 2 posti letto del Mezzogiorno.
Nei presidi residenziali sono assistite 394.374 persone: circa 295 mila sono anziani con almeno 65 anni (il 75%), poco piu' di 80 mila sono adulti tra i 18 e i 64 anni (20%) e circa 19 mila sono minori con meno di 18 anni (5 per cento). Gli anziani hanno, nella metà dei casi, oltre 85 anni, mentre il 74% degli ospiti anziani risulta in condizioni di non autosufficienza. Molto sbilanciato il rapporto tra generi: su circa 295 mila anziani ospiti dei presidi residenziali, oltre 220 mila sono donne. Gli adulti (18-64 anni) sono nel 61% dei casi uomini.
La tipologia di disagio prevalente è legato alla disabilità o a patologie psichiatriche (circa il 69% degli ospiti). Il 57% degli ospiti con meno di 18 anni non presenta alcuna problematica specifica, il 25% ha problemi di tossicodipendenza e il 16% risulta avere problemi di salute mentale o disabilita'. Quasi la metà degli ospiti minorenni (47%) viene accolta nelle strutture residenziali per problemi riconducibili al nucleo familiare. Poco piu' di 14 mila minori sono stati dimessi dalle strutture di accoglienza nel corso del 2010, più di uno su due risulta reinserito in una famiglia (di origine adottiva o affidataria). Gli stranieri residenti nei presidi sono complessivamente 16.023 (il 4% degli ospiti complessivi). Nel 59% dei casi si tratta di adulti (3 ogni mille adulti stranieri residenti), nel 35% di minori (6 ogni mille minori stranieri residenti) e soltanto per il 6% di anziani (1 ogni mille anziani stranieri residenti).
Nel 70% dei casi i titolari di queste strutture residenziali sono enti privati. In oltre i due terzi delle residenze sono gli stessi titolari a gestire direttamente il presidio. I titolari pubblici che non gestiscono direttamente le strutture si affidano più frequentemente ad altre istituzioni pubbliche nel Nord (53% dei casi), mentre nel Centro e nel Mezzogiorno affidano la gestione più spesso al settore privato (rispettivamente nel 54% e nell'83% dei casi).
Redazione (fonte: Redattore sociale)