Milano, 14 dicembre (CIAI) - Unatruffa sulla pelle dei bambini, ai danni di 30 famiglie e,indirettamente, di tutti quegli enti per le adozioni internazionaliche operano con professionalità e nell'interesse dei minori in statodi abbandono. E' quanto denuncia oggi il quotidiano La Stampa, cheracconta la storia di un famiglia truffata durante il loro percorsoadottivo in Kirghizistan: lebambine, una volta incontrate, si sono rivelate in realtà nonadottabili e l'intermediario locale dell'ente, dopo aver ricevutopagamenti in denaro, è scomparso (pratica che la stessa CAI - Commissione adozioni internazionali el'etica hanno sempre imposto di evitare). Denuncee inchieste giudiziarie a parte, resta l'amaro in bocca di una storiache getta discredito sulle adozioni internazionali, strumentoprincipe di protezione per bambini in stato di abbandono.
"Nonostanteil grande lavoro svolto in questi anni, è bene ricordare che laCAI - Commissione adozioni internazionali ha possibilità di vigilare suglienti e sul loro operato in Italia, mentre tutto ciò che accade sulversante estero resta ancora un nervo scoperto, a partire dallascelta dei referenti locali da parte degli enti", dice GraziellaTeti, responsabile adozioni internazionali del CIAI. Lavicenda resa nota da La Stampa pone l'attenzione sull'importanzadella scelta dell'ente da parte delle aspiranti famiglie adottive.
"Glienti devono dimostrare alle coppie esperienza, conoscenza del Paesenonché dotarsi di strumenti e parametri etici per controllare edevitare queste situazioni - aggiunge Teti - : inoltre devono fare attenzione a scegliere i propri referenti locali, chemagari promettono di realizzare alti numeri di adozioni. Imporrescelte etiche significa anche sapersi fermare, a volte, di fronte aproposte troppo facili".
Conoscereil Paese, sottolinea CIAI, significa essere presenti in loco, conprogetti di cooperazione, essere in grado di padroneggiare le variesituazioni direttamente e non a distanza.
Infine,a corollario di questa vicenda che getta inevitabilmente un'ombra sulmondo delle adozioni internazionali, Teti conclude che "occorreuscire dalla logica delle 'performance' numeriche delle adozioni: inumeri sono importanti ma bisogna essere sicuri che ogni adozioneportata a termine sia stata compiuta nell'interesse dei bambini,realmente in stato di abbandono" (CIAI)
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