Alla costruzione di una «rete» si affiancano altre iniziative dell'assessorato provinciale alle politiche sociali, alla ricerca di stimoli per i giovani sempre più annoiati e, quasi, incapaci di godere delle cose che possiedono, attirati, di contro, solo dalle attività a rischio, straordinarie e pericolose, ritenute le uniche degne d'attenzione.
Due progetti aiuteranno a leggere meglio il mondo che li circonda. Il primo è il «cinema e disagio giovanile», che vuole «proporre - si legge nella relazione del progetto - non solo dei momenti di «visione» di film che entrano dentro l'universo adolescenziale, ma vuole indurre i ragazzi a confrontarsi con i temi affrontati nei film, inducendoli alla lettura tematica del film stesso e, nel contempo, fornire un contributo di ordine al caotico esercizio di lettura delle immagini filmiche». Il progetto «Cinema e disagio giovanile» si rivolge ai ragazzi delle scuole medie superiori di Sciacca.
«La scelta di questa città non è casuale. Lì c'è, infatti, grande attenzione alla cultura delle immagini, come testimoniano i cineforum che il locale Cine Campidoglio propone da tanti anni e i corsi di educazione all'immagine rivolti ai docenti saccenti».
Dal 13 di gennaio al 24 febbraio saranno, a tal proposito, proiettati films legati a tematiche sociali «che affrontano temi di grande impatto sociale, dando letture coraggiose del malessere che, quotidianamente, molti di noi vivono».
Nell'ambito del percorso di contrasto al disagio minorile nella provincia, il secondo progetto è il teatro d'arte e una rassegna di ricerca e stages di approfondimento. E nel progetto «Le iniziative di teatro d'attore - si legge nella relazione - danza contemporanea, teatro di figura e gli stages di scrittura drammaturgia e movimento scenico, hanno lo scopo di farci conoscere i risultati che in questi anni hanno ottenuto gli artisti siciliani, talenti misconosciuti nella nostra terra, a livello nazionale e internazionale, anche portando in scena delle lavori che analizzano gli aspetti del sociale, quali l'emarginazione e il disagio, spesso trascurate dalle stagioni teatrali più tradizionali. Il nostro fine è sollecitare riflessioni e indurre lo spettatore a una maggiore sensibilità nell'analizzare la contemporaneità, consentire inoltre a chi lo desidera di partecipare a settimane di studio per approfondire aspetti della cultura teatrale con grandi artisti».
Cinema e teatro saranno, dunque utilizzati per riempire il deserto emozionale dei giovani offrendo nuovi stimoli per un modo diverso di trascorrere il quotidiano.
La Sicilia, 10 dicembre 2004