Di Valerio Stroppa

Una norma contro l'abuso di diritto in tutti i paesi Ue. A chiederla è la Commissione europea, che fornisce ai governi lo schema della disposizione da inserire negli ordinamenti (si veda tabella in pagina). Una definizione che, in realtà, suona molto simile a quella già contenuta nella delega fiscale ora al vaglio del senato, facendo riferimento a una o più operazioni poste in essere per lo scopo principale di evitare la tassazione ed ottenere vantaggi fiscali.

La novità è stata lanciata ieri da Bruxelles nell'ambito della presentazione di più ampio piano comunitario di contrasto all'evasione e all'elusione. Fenomeni che, secondo il commissario europeo alla fiscalità, il lituano Algirdas Semeta, «sottraggono ogni anno nell'Ue mille miliardi di euro. Non si tratta soltanto di una scandalosa perdita di entrate estremamente necessarie, ma di una minaccia per la giustizia fiscale».

Il piano d'azione della Commissione comprende una trentina di interventi, da attuare possibilmente nel giro di un triennio. Quelli più immediati arrivano da due raccomandazioni per esortare gli Stati membri a intraprendere azioni rapide e coordinate su specifici problemi urgenti. La prima affronta il tema della lotta ai paradisi fiscali, la seconda è volta a combattere il tax planning spregiudicato. I documenti saranno portati all'attenzione del Parlamento europeo e dell'Ecofin. Tra le altre iniziative previste nel pacchetto illustrato ieri ci sono l'adozione di un codice europeo dei contribuenti, la nascita di un codice di identificazione fiscale unico per tutti i cittadini comunitari e un restyling degli orientamenti comuni per la tracciabilità dei flussi di denaro.

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