di Riccardo Noury

Donne

Esce oggi nelle sale italiane, "La bicicletta verde", un film della regista dell'Arabia Saudita Haifaa Al-Mansour, distribuito da Academytwo col patrocinio di Amnesty International Italia. È un delicato racconto, tra realtà e metafora, del desiderio delle bambine e delle donne dell'Arabia Saudita di conquistare la parità di diritti.

La protagonista è una ragazzina, Wadjda, che desidera una bicicletta. Intorno a lei, una madre con una vita di rinunce di fronte a tradizioni e divieti, e un'insegnante che quelle tradizioni impersona.

"La bicicletta verde" affronta in chiave lieve uno dei più importanti diritti, quello di muoversi liberamente, negato da un divieto assurdo, che impedisce alle donne di mettersi al volante.

Un divieto che viene da lontano.

Il 6 novembre 1990, 40 donne salirono in auto e guidarono lungo una delle strade principali della capitale Riad per sfidare la tradizione che imponeva loro di non guidare. Furono fermate, alcune di loro persero il lavoro e la loro azione venne per anni stigmatizzata nei sermoni religiosi e nei circoli sociali. L'anno successivo il Gran Muftì, la massima autorità religiosa del paese, emise un editto contro le donne al volante, seguito da un provvedimento formale adottato dal ministero degli Interni che vietava alle donne di guidare da sole.

Nel 2011 Manal al-Sharif e altre attiviste hanno rilanciato via Internet la campagna contro tale divieto invitando le donne in possesso di patente a mettersi alla guida sulle strade. Un gran numero di donne ha aderito alla campagna e si è messo al volante, molte di loro si sono filmate mentre erano alla guida e hanno pubblicato le immagini su YouTube. Alcune sono state arrestate e costrette a sottoscrivere un impegno a desistere dal guidare.

Nel 2012, ci hanno riprovato, come abbiamo raccontato nel nostro blog.

Su due o su quattro ruote, al cinema o nelle strade di Riad, la lotta delle donne saudita contro la discriminazione è destinata a proseguire.

Oggi a Roma (cinema Greenwich), Milano (Anteo), Genova (City) e Torino (Nazionale), chi aderendo all'iniziativa della Federazione italiana amici della bibicletta e di Amnesty International si recherà in bicicletta allo spettacolo delle 20.30 potrà entrare a prezzo ridotto, presentando l'invito scaricabile dalla pagina Facebook del film.

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