La Giornata Mondiale del Suolo, che cade oggi, mercoledì 5 dicembre, è stata scelta come occasione per ricordare che l'Italia si trova in uno stato di emergenza permanente e ordinaria da tre anni. Per veicolare tale messaggio, conferendo ad esso una maggiore incidenza, alcune associazioni ambientaliste hanno deciso di unirsi in un comune intento.
Si tratta delle sei principali associazioni ambientaliste italiane (Club Alpino Italiano, FAI - Fondo Ambiente Italiano, Italia Nostra, Legambiente, Touring Club Italiano, WWF), le quali hanno deciso di sottoscrivere in maniera congiunta una "Carta di intenti per la messa in sicurezza ambientale dell'Italia".
Una simile proposta giunge a seguito della constatazione di come vi sia stata una grave disparità tra gli impegni annunciati da parte delle istituzioni e quanto svolto effettivamente al fine di svolgere attività di prevenzione e di intervento sull'emergenza, a cui devono essere affiancati il coinvolgimento diretto delle popolazioni e un ottimo coordinamento degli interventi, per il cui compimento è necessario avere a disposizione fondi adeguati.
A tale proposito, le sei associazioni ambientaliste chiedono che venga istituito un tavolo di confronto permanente, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, tra le Amministrazioni competenti, le organizzazioni della società civile e le associazioni scientifiche e professionali per fare in modo che quanto sopra descritto venga sempre garantito.
Già negli ultimi giorni esse hanno richiesto un incontro con il Ministro dell'Ambiente, della tutela del Territorio e del Mare, Corrado Clini, a seguito della lettera che il Ministro ha inviato il 19 novembre scorso al Commissario europeo sul Clima, Connie Hedegaard, e al Commissario Europeo per l'Ambiente, Janez Potocnik, per chiedere di portare fuori del Patto di Stabilità i 40 miliardi di euro che dovrebbero servire per attuare la "Strategia Nazionale per l'Adattamento ai Cambiamenti Climatici e la Sicurezza del Territorio", che dovrebbe essere approvata in CIPE entro il dicembre 2012.
Purtroppo, in base a quanto comunicato da parte delle suddette associazioni, la Legge di Stabilità 2013 non ha tenuto conto delle esigenze del Paese in merito alle emergenze ambientali. Non vi sarebbero soldi a sufficienza proprio per gestire queste ultime. Nei confronti della Protezione Civile è stato preventivato un taglio pari a 100 milioni di euro rispetto al 2009.
Attraverso la "Carta di Intenti" viene ribadito come l'emergenza non debba essere l'unica situazione a cui impegnarsi a fare fronte. L'Italia necessita infatti dell'attuazione di un piano di messa in sicurezza, che possa agire anche in maniera preventiva. La messa in sicurezza viene così presentata come la più grande opera pubblica da mettere in campo per garantire il futuro del Paese, attraverso un intervento diffuso sul territorio, che dovrà prevedere un'elevata qualificazione professionale e che potrà anche garantire nuova occupazione lavorativa.
La prevenzione dovrà passare anche dal contrasto all'abusivismo edilizio e dal porre un limite al consumo di suolo, che di questo passo fagociterà 75 ettari di terreno al giorno nei prossimi 20 anni.
Marta Albè