La bozza di decreto del governo per attuare le norme Ue.

Per il congedo parentale part-time, retribuzione al 30%. Liberi di accorciare l'orario fino agli 8 anni dei figli.

ROMA - A casa per crescere il figlio più tempo, con una sorta di congedo parentale part-time, che avrebbe il doppio vantaggio di allungare i tempi per stare di più con i propri bambini ma anche di portare a casa più soldi a fine mese. Potrebbe presto essere possibile anche in Italia il congedo parentale frazionato per ore e non più soltanto per mesi, settimane e giorni. Oggi la questione potrebbe essere affrontata nel pre-consiglio dei ministri, insieme a un pacchetto di norme contenute nella bozza di un decreto già ribattezzato «salva-infrazioni» che permetterebbe all'Italia, con il recepimento di una serie di direttive europee, di scongiurare il pagamento di maximulte o di evitare del tutto l'avvio di procedure di infrazione.

Il congedo parentale è tra le questioni più importanti in questo decreto, almeno per la sua ricadute sulla vita di milioni di famiglie. In pratica sia mamma sia papà potrebbero, per esempio, lavorare metà giornata e stare in congedo l'altra metà. Questo dovrebbe raddoppiare i giorni di congedo per stare con i figli e consentire più entrate a fine mese perché il congedo parentale viene retribuito al 30 per cento dello stipendio. Come sarà poi davvero messo in pratica tutto questo è presto per dirlo: la bozza del decreto che recepisce la direttiva europea, prevede all'articolo 17 che «la contrattazione collettiva di settore stabilisce le modalità di fruizione del congedo su base oraria, nonché i criteri di calcolo della base oraria e l'equiparazione di un determinato monte ore alla singola giornata lavorativa». Niente di automatico, dunque. Se la bozza si trasformerà in decreto e il decreto diventerà legge, bisognerà comunque attendere i contratti collettivi nazionali.

Innegabile il grande vantaggio che il congedo parentale orario potrebbe dare soprattutto alle mamme, congedo che per il resto rimarrebbe com'è ora: quel periodo di astensione facoltativa dal lavoro che sia mamma sia papà possono prendere dopo la maternità obbligatoria della madre (che è di due mesi prima e tre mesi dopo il parto) e fino a sei mesi al massimo per ciascun genitore, entro gli 8 anni di vita del bambino, per un totale comunque non superiore ai dieci mesi complessivi. I mesi possono diventare undici se il padre accetta di stare a casa almeno tre mesi consecutivi (la norma era stata pensata per contribuire ad un cambio di mentalità, favorendo i congedi parentali di paternità). In questo caso per lui il totale dei mesi diventa sette, per lei il massimo resta sei. Finora questo congedo poteva essere frazionato, nel corso degli 8 anni, in periodi più piccoli, di giorni, settimane, mesi, sempre con l'accordo del datore di lavoro.

Con il decreto salva infrazioni dovrebbero essere chiuse in tutto 21 procedure d'infrazione e 10 Casi Eu pilot, è scritto nella relazione illustrativa. Inoltre «si darebbe attuazione a 2 decisioni della Commissione europea per le quali i termini dalla stessa dati sono già scaduti, si recepisce una direttiva di imminente scadenza, si recepisce una direttiva già scaduta e si evita l'avvio diretto di due procedure di infrazione». Oltre al congedo parentale orario, c'è una riduzione delle sanzioni sulla violazione degli obblighi di dichiarazione delle attività estere, sanzioni ritenute dall'Ue troppo aspre in Italia; viene introdotta la fattura elettronica e quella semplificata per importi inferiori a 100 euro; verrà incrementato il Fondo nazionale di garanzia che interviene per risarcire i turisti quando i tour operator falliscono.

Mariolina Iossa

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