Il Tesoro americano ha giudicato ancora «considerevolmente sottovalutata» la moneta cinese, e ha chiesto ancora una volta a Pechino di agevolarne la crescita sul mercato dei cambi.
Il governo americano ha chiesto ancora una volta alla Cina di intensificare gli sforzi al fine di permettere una rivalutazione dello yuan rispetto al dollaro.
Malgrado alcune misure adottate dalle autorità di Pechino, infatti, il livello della moneta asiatica sul mercato dei cambi è giudicato ancora da Washington (e non solo) artatamente svalutato. Ciò al fine di sostenere le esportazioni cinesi, rendendo i prodotti della seconda economia globale più concorrenziali.
Secondo quanto spiegato dal Tesoro Usa nel suo rapporto semestrale sulla politica dei cambi, infatti, lo yuan resta «considerevolmente sottovalutato».
Anche se il governo americano sottolinea che «le autorità cinesi hanno ridotto sensibilmente il grado di intervento ufficiale sul cambio dal terzo trimestre del 2011 ad oggi». La moneta cinese - che ieri veniva scambiata a 6,2223 yuan per un dollaro - si è apprezzata infatti solamente del 12,6% in termini reali dal giugno del 2010. Ovvero da quando la Cina ha deciso di autorizzare la libera fluttuazione della propria valuta.
Andrea Barolini @ barolini@valori.it