La nuova riforma condominiale prevede anche la possibilità di sganciarsi dal riscaldamento centralizzato, con ottime ricadute sulla bolletta del gas.
La Commissione Giustizia del Senato ha approvato definitivamente il disegno di legge che riforma le norme in materia di condominio. Il testo contiene 31 nuovi articoli - che vanno dal possesso di animali domestici all'impianto di luce e gas centralizzato - ed entrerà in vigore solo dopo 60 giorni a partire dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Una delle novità più importanti riguarda la possibilità di staccarsi dall'impianto centralizzato di riscaldamento, senza dover attendere il parere positivo dell'assemblea condominiale. Ciò è possibile purché non emergano notevoli squilibri di funzionamento o aggravi di spesa per gli altri condomini. Il diritto a staccarsi dal riscaldamento centralizzato non dispensa dal dover pagare la manutenzione straordinaria dell'impianto condominiale.
L'effetto positivo di questa norma si vedrà direttamente in bolletta, per chi sceglierà di rendersi autonomo dall'impianto centralizzato e razionalizzerà i suoi consumi. Sarà sufficiente, infatti, impostare una temperatura intorno ai 20°C e regolare il timer in determinate fasce orarie per ottenere un ambiente confortevole e, al contempo, un buon margine di risparmio in bolletta.
Oltre all'impatto positivo sulle tasche dei consumatori, la facoltà di sganciarsi dal riscaldamento centralizzato permetterà anche di ridurre le emissioni degli stabili, che attualmente contribuiscono in una buona parte all'inquinamento atmosferico delle città.
Le nuove disposizioni hanno introdotto anche criteri meno rigidi per l'approvazione dei lavori di riqualificazione energetica delle palazzine, nei quali sono compresi anche interventi per l'installazione di pannelli solari e fotovoltaici.
di SuperMoney