Trasporto pubblico e condiviso, veicoli a basse emissioni, biocarburanti di seconda generazione: ecco alcune tappe del percorso suggerito dalla Conferenza programmatica sulla mobilità sostenibile per vincere traffico e inquinamento.
Francesca Tozzi
Quanti passi ci vogliono per realizzare in Italia la mobilità sostenibile e il trasporto verde? Dieci. Secondo quanto emerso alla Conferenza programmatica sulla mobilità sostenibile, primo appuntamento in vista degli Stati Generali della Green Economy che Rimini ospiterà il 7 e l'8 novembre prossimi, l'Italia deve intraprendere subito il percorso giusto se vuole abbattere l'inquinamento.
Un percorso in dieci passi che parte con la diffusione di nuovi veicoli stradali a basse emissioni e con lo sviluppo di biocarburanti di seconda generazione. La terza tappa è il trasporto marittimo a bassi consumi energetici. Seguono Information Technology System (Its) al servizio dei trasporti; incremento della quota modale del trasporto pubblico (Tp) e condiviso (car-sharing e bike-sharing) in aree urbane e carpooling; incremento della mobilità dolce. E poi incremento del trasporto metropolitano e regionale su ferro; incremento del trasporto merci ferroviario; politiche insediative e telelavoro.
La situazione nel nostro Paese per quanto riguarda la mobilità sostenibile non è delle più avanzate: siamo in pole position in Europa per numero di autoveicoli per abitante, compriamo auto grandi con presatazioni extra che nemmeno usiamo e che mettiamo in strada anche per percorrere brevi tratti. Le nostre autostrade sono ingolfate dai camion: non a caso l'Italia è anche il Paese con le percentuali di trasporto merci su ferrovia più basse. Vantiamo inoltre la minore incidenza di trasporto pubblico in città e una mobilità ciclo-pedonale assolutamente sotto la media europea. Risultato: i trasporti, da soli, producono circa un quarto delle emissioni totali di Co2 e determinano il 33% dei consumi finali di energia delle famiglie italiane.