Nella giornata inaugurale della seconda Conferenza governativa di Venezia, il presidente della Repubblica invita a proseguire "in una costante e rigorosa vigilanza" e a promuovere azioni "anche a livello europeo". Balduzzi: "È una delle minacce più serie alla sostenibilità ambientale e alla salute". Clini: "Quarantamila siti a rischio, ma c'è un problema di risorse"

VENEZIA - "Il tema della sorveglianza epidemiologica e della prevenzione dei rischi collegati all'esposizione all'amianto è ancora attuale. A vent'anni dalla sua messa al bando, i più aggiornati rapporti tecnico-scientifici informano che sul nostro territorio permane una quantità rilevante di questo pericoloso materiale, che mette a repentaglio la salute di tante persone". Lo scrive il presidente della Repubbliuca, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato a Renato Balduzzi in occasione della giornata inaugurale della seconda Conferenza governativa sull'amianto e le patologie correlate, che proseguirà alla Fondazione Cini di Venezia fino a sabato.

"Nel nostro Paese norme di livello avanzato". Nel messaggio al ministro della Salute, Napolitano esprime "vivo apprezzamento per l'organizzazione di un'iniziativa che pone a confronto i rappresentanti delle istituzioni e i più qualificati esperti e operatori del settore sulle problematiche ancora aperte e sulle possibili soluzioni da adottare" e sottolinea, a questo proposito, la necessità di promuovere "anche a livello europeo, azioni per la sua definitiva rimozione, reperendo le risorse finanziarie necessarie e proseguendo in una costante e rigorosa vigilanza sul rispetto delle norme vigenti, che in Italia sono anche di livello avanzato".

Balduzzi: "L'Italia capofila per la creazione di una rete di centri di ricerca in Europa". Rispondendo indirettamente alla sollecitazione del presidente della Repubblica, Balduzzi nel suo intervento introduttivo a Venezia ha spiegato che l'Italia, in vista del Consiglio europeo dei ministri della Salute del prossimo 7 dicembre, è stata incaricata di fare da capofila per la presentazione di un progetto di costituzione di una rete di centri d'eccellenza per la ricerca sul mesotelioma. ??È un passaggio importante - ha commentato il ministro - perché permetterà di migliorare la conoscenza dei fenomeni epidemiologici e il trend di casi delle diverse patologie asbesto-correlate, migliorare la conoscenza della suscettibilità individuale a queste patologie, arrivare a una diagnosi precoce e creare un network clinico tra le strutture europee che si occupano della cura''.

"Una questione ancora aperta in gran parte dei Paesi emergenti". ??L'amianto - ha proseguito Balduzzi - è una brutta bestia davvero, rivelatosi progressivamente, una volta passata la sua epopea, come una delle minacce più serie alla sostenibilità ambientale e alla salute, proprio per le sue caratteristiche di incorruttibilità e inestinguibilità che stanno alla radice del problema. E il lungo intervallo di latenza tra l'aspirazione delle fibre e il percorso epidemiologico ci spiega la possibilità di un picco di malati a cavallo del 2020. Ecco perché siamo qui a ridare spazio alla questione amianto, ad amplificare le tante voci che chiedono che questa questione abbia un posto fisso nelle agende governative, evitando il rischio che passi sottotraccia. La questione amianto resta una delle più cruciali e, se ampiamente acquisita in gran parte dell'Europa e in altri Paesi, è una domanda aperta in larghissima parte dei Paesi emergenti, ponendo questioni drammaticamente attuali nei Paesi in via di sviluppo".

"Dal ?92 a oggi pochi miglioramenti nella risposta terapeutica". Nel corso del suo intervento il ministro della Salute si è soffermato anche sul tema della ricerca, definita ??una delle questioni più dolenti, perché non si sono registrati miglioramenti apprezzabili della risposta terapeutica negli ultimi vent'anni. Probabilmente si tratta di continuare ancora di più su questa strada ed è questa la ragione per cui l'Italia ha posto il problema in sede europea. Vorrei che l'esito di questa conferenza fosse un vero e proprio piano nazionale sull'amianto, perché vedo che ci sono le condizioni per poterlo redigere".

Clini: "Due miliardi e mezzo di coperture da bonificare". Prendendo la parola durante la sessione di apertura della Conferenza di Venezia, il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, ha spiegato che "sono quasi 40mila i siti con rilevanti tracce di amianto rilevati in Italia. Si tratta di una realtà di due mliardi e mezzo di coperture di cemento amianto. Molti siti sono identificati, per tutti cito l'esempio di Casale Monferrato dove si sa che cosa bisogna fare, ma ci sono decine di migliaia di siti che necessitano di procedure diverse. Il piano amianto è necessario perché serve a dare un quadro di riferimento, una linea di condotta e una strumentazione necessaria". I piani di bonifica, ha assicurato il ministro, "stanno andando avanti, sono approvati, e le Regioni hanno gran parte della responsabilità nella pianificazione", ma "c'è un grande problema di soldi". (fonte Inail)

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