Ritorna l'emergenza ebola in Uganda: dopo la morte di 3 persone, appartenenti alla stessa famiglia, nel distretto di Luwero, altre 6 persone che avevano avuto stretto contatto con queste sono sospettate di aver contratto la malattia. Due sono in isolamento nell'ospedale Mulago National Referral a Kampala, altre due in strutture sanitarie a Luwero e una nell'ospedale Bombo Military, 30 chilometri a nord dalla capitale.
Ebola è una febbre emorragica che provoca gravi lesioni agli organi interni, che attaccati dal virus iniziano a consumarsi provocando gravi sanguinamenti; il tasso di mortalità è del 90 per cento dei casi nelle fasi di esordio della malattia, tende a diminuire man mano che il virus si propaga e si depotenzia.
A luglio un altro focolaio di ebola aveva provocato la morte di 17 persone. Ancora più gravi le epidemie scoppiate nel 2000 e nel 2007, quando questo raro virus uccise rispettivamente 170 e 37 persone.
AMREF è presente e operativa da molti anni nei distretti attualmente colpiti da ebola ed ha già lavorato in passato sulle epidemie che si sono susseguite negli anni. Anche in questa emergenza, stiamo operando direttamente sul territorio dei distretti colpiti attraverso le nostre task force a livello distrettuale e nazionale. Finora il nostro principale impegno si è espresso nell'ambito della consulenza tecnica, in collaborazione con il Ministero della Salute dell'Uganda. Ma vogliamo andare oltre, allargando il nostro impegno all'ambito della mobilitazione comunitaria e della sensibilizzazione attraverso l'educazione sanitaria. Se infatti non esiste ancora un vaccino contro ebola, fondamentale e imprescindibile rimane il ruolo della prevenzione e del contenimento della malattia: azioni possibili solo attraverso approfondite attività di formazione e promozione dei basilari principi di educazione sanitaria presso le comunità.
Per realizzare e supportare questo tipo di attività, AMREF Italia lancia un appello per la raccolta di fondi.