I capi di stato dei 27 paesi dell'Unione europea sono arrivati a Bruxelles per partecipare a un summit sul bilancio europeo dei prossimi sette anni. Le trattative si annunciano difficili, il primo ministro britannico David Cameron ha dichiarato che chiederà una riduzione dell'impatto finanziario delle istituzioni europee sui bilanci degli stati membri.

Appena arrivato a Bruxelles Cameron ha incontrato Herman Van Rompuy, presidente di turno del Consiglio d'Europa. "Queste sono negoziazioni molto importanti", ha detto Cameron, "In un momento in cui stiamo facendo scelte difficili sui tagli nei bilanci interni degli stati, sarebbe sbagliato approvare un aumento della spesa pubblica nel bilancio dell'Unione. Cercheremo di trovare un accordo che funzioni per i contribuenti britannici e europei".

Cameron deve tenere sotto controllo le spinte euroscettiche sel suo elettorato e insieme a stati come i Pesi Bassi, la Svezia e la Germania, vuole proporre dei limiti alla spesa.

"Austerity? Non nel quartier generale dell'Unione europea a Bruxelles", afferma il Guardian. "Mentre la spesa pubblica, i salari, i bilanci e l'impiego in tutta Europa vengono ridotti: dal Portogallo alla Polonia, dalla Grecia alla Gran Bretagna, essere uno dei 56mila burocrati dell'Unione europea significa non essere coinvolti nelle difficoltà economiche che ogni paese dell'Unione sta attraversando".

Sedici paesi dell'Unione, invece, sono contrari ai tagli proposti da Cameron, tra loro i paesi dell'est e i paesi del sud più colpiti dalla crisi come Spagna, Portoghallo e Grecia. "Riduzioni drastiche nel bilancio sarebbero un grosso errore", ha detto Elio Di Rupo, il primo ministro del Belgio.

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