Giù le barriere architettoniche nei rioni popolari: per realizzare il progetto, l'Iacp (Istituto autonomo case popolari) ha già speso (con il finanziamento della Regione) cinque milioni di euro e altri sette ne ha richiesti per poter andare avanti con abbattimenti e ricostruzioni. I risultati degli interventi sono stati presentati ieri nella sala conferenze dell'hotel Alabardieri nel corso di un incontro pubblico sul tema «Abbattimento delle barriere architettoniche: un segno di civiltà», organizzato dall'Iacp di Napoli con il patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Napoli, dell'Anci Campania e della Società Del Bo scarl. Hanno partecipato, oltre al presidente dell'ente, Vincenzo Acampora, l'assessore agli Affari sociali del Comune di Napoli, Raffaele Tecce, in rappresentanza del sindaco Iervolino, l'assessore alla Solidarietà della Provincia che ha portato gli auguri del presidente della Provincia Dino Di Palma, Francesco Picardi in nnome del presidente dell'Anci Campania, Bartolo D'Antonio e il presidente del Clebarc, Ileana Lepre. L'Iacp di Napoli, fra i primi in Italia, ha elaborato un articolato programma per l'eliminazione delle barriere che di fatto limitavano la libertà di movimento e di accesso alle abitazioni da parte dei disabili. In questo modo si è anche cercato di adeguarsi alle nuove norme nazionali. Con lo stanziamento di cinque milioni, finanziati dalla Regione con i fondi della legge 135 del '97, è stato possibile realizzare quaranta scivoli, tredici piattaforme, sessantuno impianti servoscale, settantatré ascensori, opere murarie interne per trentacinque scale, trenta adeguamenti dei servizi interni agli alloggi e numerose rampe di accesso ai fabbricati. Con i sette milioni già chiesti alla Regione, saranno possibili centosessanta nuovi interventi. «Questa iniziativa vuole intervenire sul problema delle barriere architettoniche dando un segno di civiltà e dialogo aprendo il confronto anche con le associazioni che si battono su questo fronte - ha spiegato il presidente dell'Iaco, Vincenzo Acampora -. È necessario, però, che tutte le istituzioni, a partire dai consigli circoscrizionali fino alla Unione Europea, si impegnino con adeguati finanziamenti. Noi ci proponiamo di fare da volano a tutti gli enti locali»
Il Mattino, 10 dicembre 2004