Le stime preliminari dell'Istat per il terzo trimestre 2012 parlano di Pil ancora in calo, mentre gli individui che risultano in stato di deprivazione economica salgono al 22%.
La situazione economica dell'Italia si conferma estremamente negativa, dai dati diffusi oggi dall'Istat sulle stime preliminari del Pil, infatti, il prodotto interno lordo nel terzo trimestre del 2012 continua a scendere. Rispetto al trimestre precedente il prodotto interno lordo cala dello 0,2% mentre nei confronti del terzo trimestre del 2011 il calo registrato è del 2,4%, vale a dire lo stesso valore registrato nel secondo trimestre. Un calo che riguarda la diminuzione del valore aggiunto nei comparti dell'agricoltura e dei servizi mitigato da un leggero aumento in quello dell'industria. Una situazione che dura ormai da tempo e che si ripercuote sulla vita quotidiana di cittadini e famiglie che sono sempre più insoddisfatte.
Cittadini e famiglie insoddisfatti - Dal rapporto sulla soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita, condotto sempre dall'Istituto Nazionale di Statistica, rispetto al 2011 infatti emerge una contrazione generale del livello di soddisfazione per la vita, ma soprattutto per la situazione economica personale e famigliare. Indicando con un voto da 0 a 10 il livello di soddisfazione, la popolazione italiana dai 14 anni in su esprime in media un voto pari a 6,8 mentre era pari al 7,1 nel 2011. In particolare cresce dal 43,7% al 55,8% la quota di famiglie che dichiara un peggioramento della propria situazione economica. Un dato che è fortemente influenzato dal peggioramento avvenuto nel 2011 degli indicatori europei di deprivazione.
Aumenta lo stato di deprivazione economica - In pratica aumentano le famiglie che non riescono a soddisfare alcuni bisogni fondamentali come riscaldare adeguatamente l'abitazione, fare un pasto ogni due giorni adeguato (cioè con proteine della carne, del pesce o equivalente vegetariano), ma anche affrontare spese impreviste di 800 euro. Nel dettaglio la quota di individui in famiglie deprivate, cioè con tre o più sintomi di disagio economico, passa dal 16,0% al 22,2%, mentre quella delle persone in famiglie gravemente deprivate, con quattro o più deprivazioni, dal 6,9% all'11,1%. Rispetto al passato aumentano i divari territoriali e sociali nella diffusione del benessere con i cittadini delle regioni del Mezzogiorno sempre più in povertà. Al sud infatti l'indicatore di deprivazione materiale sale al 36,5% nel 2011 mentre la severa deprivazione, con un aumento di oltre 7 punti percentuali cresce al 19,3%.
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