Ogni attività che permetta di guadagnare molto denaro in poco tempo piace alla criminalità organizzata. Se poi aiuta anche a lavare proventi illeciti, le mafie ci vanno a nozze. Edilizia, movimento terra, case da gioco sono un classico quando si tratta di ripulire i guadagni che provengono dal traffico di droga o dallo sfruttamento della prostituzione.
Negli ultimi dieci anni si sono aggiunti a queste attività ormai collaudate anche investimenti crescenti nelle energie rinnovabili e nella gestione delle foreste. Parchi solari, eolici, produzione e commercio di legname. In particolare nel solare e nell'eolico gli elevati incentivi concessi in Italia negli ultimi anni, uniti all'incertezza legislativa e a inestricabili procedure burocratiche, hanno attratto le organizzazioni criminali, che sono scese in campo con una schiera di "facilitatori" e "sviluppatori" per agevolare pratiche, indicare scorciatoie,
creare società in serie con pochi euro per poi rivenderle a milioni di euro con la formula "tutto compreso": terreno, concessione, diritto al finanziamento pubblico e credito-ponte delle banche.
Grazie alle ricerche del Progetto Score, coordinato dalla Fondazione Culturale di Banca Etica, abbiamo dimostrato che non è così: i casi di infiltrazione criminale che si sono verificati sono gravissimi ma, per fortuna, rimangono delle eccezioni. L'eolico è ancora e di gran lunga il settore economico meno condizionato da fenomeni di illegalità.
I problemi però ci sono ed è inutile nascondersi. Nonostante le normative siano cambiate e gli incentivi siano stati ridimensionati, rimangono ancora molti punti d'ombra ed è più che mai necessaria una seria prevenzione di fenomeni di illegalità nel settore delle rinnovabili e nella gestione delle risorse forestali.
Negli ultimi due anni i partner del Progetto Score hanno pubblicato ricerche, proposto soluzioni, individuato nuovi criteri e principi di riferimento per imprese, pubbliche amministrazioni e banche. Sono stati organizzati convegni e seminari con imprenditori, procuratori, forze di polizia, imprese e associazioni ambientaliste, avviando progetti pilota per la prevenzione dell'illegalità.
Ora, alla fine del progetto, ci aspetta la sfida più difficile: fare sì che le decine di pagine di ricerche e le centinaia di ore spese nella formazione non rimangano confinate in uno scaffale sperduto dei nostri archivi, ma continuino a rimanere
vive, creando la base per un laboratorio permanente sulla prevenzione della criminalità nelle rinnovabili e nell'ambiente. Perché un'Italia che non pensa in modo sostenibile al suo futuro energetico è un regalo alla mafia. E un lusso che non possiamo permetterci.
suppscore_nov2012_fcre_ok_web.pdf - http://www.zoes.it/sites/all/files/allegati/2012/11/12/suppscore_nov2012_fcre_ok_web.pdf