Milano, 14 novembre 2012. La Fondazione "aiutare i bambini" e l'Ospedale Niguarda Ca' Granda di Milano annunciano la stipula ufficiale di un accordo finalizzato a salvare attraverso periodiche missioni di medici volontari dell'Ospedale i bambini cardiopatici che nascono nei Paesi più poveri, nell'ambito del programma "Cuore di bimbi".L'annuncio è stato dato in occasione della presentazione ufficiale, svoltasi mercoledì 14 novembre presso l'Ospedale Niguarda, del video-reportage "In Asia batte un cuore italiano" relativo alla missione dello scorso luglio in Uzbekistan.

"L'accordo con l'Ospedale Niguarda Ca' Granda - ha dichiarato Goffredo Modena, Presidente di "aiutare i bambini" - vuole assicurare continuità all'impegno comune di garantire una speranza di vita ai tanti bambini che nascono affetti da gravi cardiopatie nei Paesi più poveri, oltre 800.000 ogni anno. Grazie alla professionalità e al valore umano di tanti medici italiani, che partecipano in qualità di volontari alle missioni periodiche che sosteniamo attraverso il nostro programma "Cuore di bimbi", potremo continuare in questa importante opera che dal 2005 ha già salvato oltre 620 bambini".

In molti Paesi mancano medici in grado di eseguire operazioni di cardiochirurgia pediatrica: operazioni, quelle al cuore, già di per sé complesse e ancora più difficili su pazienti molto piccoli, spesso inferiori all'anno di età. Uno di questi Paesi è l'Uzbekistan, dove tra il 30 giugno e il 7 luglio 2012 si è svolta l'ultima missione umanitaria del programma "Cuore di bimbi", raccontata nel video-reportage "In Asia batte un cuore italiano", realizzato dal giornalista di Avvenire Vito Salinaro, con la fotografia e il montaggio di Francesco Giase.

Alla presentazione del video-reportage sono intervenuti: Dott. Stefano Marianeschi, Responsabile Cardiochirurgia Pediatrica dell'Ospedale Niguarda Ca' Granda; Dott. Paolo Ferrazzi, Direttore Dipartimento Cardiovascolare degli Ospedali Riuniti di Bergamo; Ing. Goffredo Modena, Presidente Fondazione "aiutare i bambini"; Marco Tarquinio, Direttore Avvenire; Vito Salinaro e Francesco Giase, autori. L'incontro è stato moderato da Fabrizio Frizzi.

"I risultati della missione in Uzbekistan - racconta il Dott. Stefano Marianeschi, coordinatore della missione - sono stati ottimi: in una settimana abbiamo eseguito nove operazioni salvando altrettanti bambini. Si va consolidando inoltre la collaborazione con i medici e la Direzione dell'Ospedale Vakhidov di Tashkent a cui, come previsto dall'accordo con "aiutare i bambini", dedichiamo appositi momenti di formazione. L'obiettivo di medio-termine di queste missioni è quello di rendere sempre più autonomi gli ospedali locali nel trattare questo tipo di patologie. Per questo le missioni vengono ripetute più volte negli stessi ospedali".

L'accordo con l'Ospedale Niguarda Ca' Grandaprevede che sia la Fondazione "aiutare i bambini" a farsi carico dei costi relativi al viaggio e alla permanenza all'estero dei medici italiani, oltre che dei costi per l'acquisto del materiale medico-sanitario e delle eventuali attrezzature mediche necessari alle missioni. I medici partecipano in qualità di volontari, e le giornate di missione vengono conteggiate come giornate di aspettativa retribuita e non più, come precedentemente all'accordo, come giorni di ferie personali.

"aiutare i bambini" sta definendo un accordo anche con gli Ospedali Riuniti di Bergamo, i cui medici sempre in qualità di volontari hanno già partecipato a numerose missioni organizzate dalla Fondazione nell'ambito del programma "Cuore di bimbi".

Per il 2013, sono attualmente previste due missioni dell'Ospedale Niguarda Ca' Granda di Milano in Uzbekistan e una missione degli Ospedali Riuniti di Bergamo in Kazakistan. Arriveranno inoltre in Italia per essere operati al Niguarda, bambini dal Kosovo e, per la prima volta, dall'Albania e dallo Zimbabwe.

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