Quando tornerà ad essere credibile il sistema sportivo? Lunedì la presentazione, alle 17.30 a Roma, presso Palazzo Valentini.

Lunedì 12 novembre alle ore 17.30 nell'Aula Magna Di Liegro a Palazzo Valentini, via IV Novembre 119/A, Alessandro Donati ha presentato il suo nuovo libro "Lo sport del doping - Chi lo subisce, chi lo combatte". Alessandro Donati è maestro dello sport del Coni, è stato allenatore delle squadre nazionali di atletica di velocità e mezzofondo e dirigente responsabile delle ricerca e sperimentazione del Coni, componente della Commissione di vigilanza sul doping del ministero della Salute, consulente del ministero della Solidarietà sociale. È consulente dell'Agenzia mondiale antidoping e autore di numerosi libri sul doping e sulle metodologie di allenamenti pubblicati in Italia e all'estero. Insieme all'autore ne discuteranno rappresentanti del mondo dello sport e della medicina, il presidente dell'Associazione italiana calciatori Damiano Tommasi, il giudice Ferdinando Imposimato ed il giornalista Gianni Minà.
 
Abbiamo chiesto a Donati di descriverci le motivazioni che lo hanno portato a mettersi così pesantemente in gioco nella ingombrante questione del doping.

"Sono stato testimone in prima persona della maggior parte dei fatti che narro: è un impegno ostinato che porto avanti da più di trenta anni, che mi ha portato quasi subito a perdere i miei incarichi di allenatore delle squadre nazionali, infatti dopo le prime denunce sono stato estromesso ma, negli anni, ho proseguito a combattere all'interno del Coni e nel sistema sportivo. Solitamente, purtroppo, la storia è scritta da chi gestisce il potere ed ha più possibilità di imporre la sua verità. Ho pensato che potesse essere importante per l'ambiente sportivo e per i giovani e, spero, anche per una parte della dirigenza sportiva ricostruire molti fatti per consentire di riflettere, nella speranza che quello che è successo non accada più, e che il sistema sportivo di "alto livello" si evolva e, da mero ricercatore di risultati, diventi anche capace di trasmettere valori ai giovani".
 
Il doping a livello amatoriale?

"È molto diffuso, il report che ho contribuito a realizzare insieme alla criminologa Letizia Paoli per l'Agenzia mondiale antidoping, ha preso in esame gli esiti di dieci anni di indagini giudiziarie ed ha studiato tutti i dati dei controlli anti-doping attuati dal ministero della Salute e che evidenziano una percentuale del 5% di positivi, contro lo 0,6% rilevato nei controlli realizzati dal Coni. Sulla base dei diversi dati disponibili, abbiamo stimato in Italia circa 280.000 consumatori di doping, per lo più nelle fasce amatoriali per cui se ne può dedurre che il doping non dipende dai soldi che riguardano solo il sistema professionistico, bensì da un malessere e dal desiderio di apparire più di quello che si è. Spesso, poi, si salda al fenomeno della droga, con cui ha molte similitudini e legami che andrebbero studiati, a partire dall'induzione della dipendenza come è per gli anabolizzanti".
 
Cosa possiamo aspettarci per il futuro?

"Dovrebbero essere i governi di tutti i paesi a ripensare le proprie politiche in materia di sport: è possibile continuare a delegare compiti di carattere sociale ai vertici sportivi, anche a quella parte esclusivamente dedita ad arraffare medaglie che sistematicamente disattende il compito educativo nei confronti dei giovani, l'educazione e la tutela del diritto al gioco dei bambini e dei preadolescenti? Il libro pone quindi una domanda: istituzioni sportive di questo genere possono continuare a gestire lo sport infantile e preadolescenziale o è arrivato il momento di costituire una confederazione autonoma dello sport giovanile, con tecnici che conoscano tutti gli sport e si preoccupino di una formazione polisportiva e non precocemente specializzata come quella degli allenatori federali? È da tempo che porto avanti questa proposta: spero che, in primis da parte degli Enti di promozione e dal mondo della scuola e degli Enti locali, si passi all'atto pratico perché si creerebbe così un ambiente più corretto nei confronti dei bambini". (E.F.)
 
Per leggere l'intervista integrale clicca qui http://www.uisp.it/newsletter_remote/AlessandroDonati.pdf

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