Interverrà il Presidente dell'UNICEF Italia, Antonio Sclavi, per ricordare i diritti ancora negati a troppi bambini nel mondo, anche a causa dell'AIDS.
Molte le altre iniziative collegate alla campagna UNICEF: dal mondo del calcio, che dedica le giornate del 18 e 19 novembre, negli stadi di serie A e B, alla campagna "Uniti per i bambini, Uniti contro l'AIDS", al mondo del teatro, fino all'iniziativa di RAI 3 "Rai 3 con l'UNICEF per i diritti dei bambini", con la messa in onda il 20 novembre di vari speciali.
La Convenzione sui diritti dell'infanzia, ratificata da 192 paesi nel mondo (tutti tranne Stati Uniti e Somalia) è lo strumento normativo internazionale alla base di ogni intervento a favore dei bambini e costituisce l'ossatura dei programmi dell'UNICEF per la vita, la salute, la protezione, il rispetto e la partecipazione dei bambini e degli adolescenti in tutto il mondo.
Bambini e AIDS: diritti negati
Quest'anno l'UNICEF Italia dedica la Giornata del 20 novembre proprio ai "bambini invisibili" ai quali l'HIV/AIDS nega i più elementari diritti, dalla vita alla salute, dalla famiglia alla scuola.
L'AIDS è al centro dell'attenzione internazionale da più di venti anni ma l'impatto che ha sulla vita dei bambini non è stato ancora preso nella dovuta considerazione. Ormai sotto controllo nei paesi ad alto reddito, pur con tutti i rischi di una recrudescenza, l'HIV/AIDS continua a diffondersi nell'Africa sub-sahariana ma anche in Asia e nell'Europa dell'Est.
«Ogni minuto un bambino muore per cause collegate all'AIDS» ha ricordato il Presidente dell'UNICEF Italia Antonio Sclavi.
«Ogni anno 600.000 bambini contraggono l'HIV e 380.000 muoiono a causa dell'AIDS. Tuttavia, nella maggior parte dei paesi colpiti dalla malattia, meno di un bambino su dieci rimasto orfano a causa dell'HIV/AIDS riceve assistenza pubblica, meno di una donna incinta sieropositiva su dieci ha accesso ai servizi sanitari necessari a prevenire la trasmissione dell'HIV al nascituro e nemmeno un bambino sieropositivo su venti ha accesso alle cure pediatriche. Nel mondo sono più di 2 milioni i bambini sieropositivi e 15,2 milioni gli orfani che hanno perso almeno un genitore a causa dell'HIV/AIDS».
La pandemia dell'AIDS sta vanificando decadi di progressi per l'infanzia, e se la comunità internazionale tarderà ancora a rendersi conto dell'impatto devastante che l'AIDS ha sui bambini, il futuro di intere generazioni sarà a rischio. E' arrivato il momento di mettere i bambini al centro dell'agenda internazionale relativa all'HIV/AIDS, per liberare le future generazioni da questa minaccia e per raggiungere gli "Obiettivi di Sviluppo del Millennio" stabiliti dalle Nazioni Unite.
La Campagna "Uniti per i bambini, Uniti contro l'AIDS" in Italia fa pressione sul governo per il puntuale adempimento agli obblighi internazionali in materia di HIV/AIDS e per l'assegnazione di maggiori risorse alla prevenzione e cura dell'AIDS pediatrico nei Paesi in via di sviluppo, chiede un maggior impegno per la ricerca e per garantire l'accesso ai farmaci e promuove la partecipazione degli adolescenti per sensibilizzarli e informarli sul problema dell'HIV/AIDS.
L'UNICEF Italia lancia un appello a tutti per il raggiungimento di questi obiettivi. Società civile, governi, ONG, imprese e privati cittadini devono unirsi per dare una speranza a tutti i bambini minacciati dall'HIV/AIDS.