La prima associazione milanese che offre assistenza legale gratuita.
di Marta Ghezzi
Aldo è stato il primo. Un ex senza fissa dimora citato dal fratello per il mancato pagamento delle spese condominiali. Poi è arrivata Maria, molestata dal padre, costretta a pagarne i debiti per vecchie obbligazioni cointestate. Infine il «gruppone»: diciassette uomini e donne, con un passato disagiato alle spalle, che hanno impugnato l'assegnazione del punteggio per le case popolari. Dal debutto, l'estate scorsa, il pool di «Avvocati per niente» ( nella foto, le coordinatrici: Martina Tombari e Monica Molteni ), penalisti e civilisti con studi avviati ma anche laureandi alle prime armi, non è stato mai fermo un attimo. È la prima associazione milanese per la tutela legale delle persone in stato di povertà o disagio sociale. Per offrire un servizio gratuito, come fanno i medici (ricordiamo l'ambulatorio dell'Opera San Francesco, tel. 02.77.12.24.24), hanno dovuto rinunciare a uno sportello a libero accesso. Il sistema giudiziario italiano non permette infatti l'assistenza gratuita del cliente. Il rischio è un'accusa per concorrenza sleale. «È una norma criticata, ora oggetto di dibattito - raccontano Martina Tombari e Monica Molteni, coordinatrici della onlus -. Abbiamo rimediato collegandoci al privato sociale, al momento Caritas, Acli, Casa della Carità, Cena dell'Amicizia e Fondazione San Carlo, che ci invia i suoi utenti».
La prima fase del lavoro avviene in sede, poi il cliente è accompagnato in Tribunale e indirizzato al patrocinio gratuito dello Stato. «La risoluzione di un problema legale - sottolineano - è avvertita dalle persone emarginate come un'esigenza secondaria rispetto alle difficoltà quotidiane. Ma è la condizione essenziale per la reintegrazione sociale. Questo è il senso del nostro intervento, che completa un percorso tracciato da altri».
AVVOCATI PER NIENTE via Laghetto 2, Milano, tel. 335.81.29.716
Corriere della Sera, 10 dicembre 2004