Oggi il WWF consegna ben 150.000 firme al Parlamento Europeo: migliaia di cittadini, tra cui 11.000 italiani, vogliono che si peschi in maniera sostenibile: basta sprechi, basta illegalità, basta sovrasfruttamento, basta pescare pesce sottotaglia.Bisogna pescare in una maniera drasticamente differente. Per decenni, infatti, i ministri europei della pesca hanno preso delle decisioni insufficienti, sbagliate, generando il declino inesorabile degli stock ittici e della pesca.
Attualmente l'80% degli stock europei è sovrasfruttato. Questo è un innegabile dato di fatto. "La nostra petizione ha raccolto 150.000 firme, le quali, sommate ad altre 30.000 email che i cittadini europei hanno inviato ai parlamentari europei dal mese scorso, dimostrano quanto la gente voglia un cambiamento radicale nella gestione della pesca dell'Unione Europea. I parlamentari europei ora hanno un ruolo cruciale; è a loro che si affidano le speranze di queste migliaia di cittadini" afferma Marco Costantini, responsabile Programma Mare del WWF Italia.
Per la prima volta dalla creazione della politica comune della pesca (PCP) nel 1983, i membri del Parlamento europeo (MEPs) hanno la reale possibilità di correggere 30 anni di cattiva gestione da parte dei ministri della pesca. Questo grazie all'applicazione della procedura di co-decisione, che dà al Parlamento Europeo pari potere decisionale. "Le solite pressioni feroci da parte del settore industriale della pesca hanno già indebolito la proposta della Commissione Europea. Ora tocca ai parlamentari europei subire tale attacco. I cittadini europei chiedono loro di resistere e di rispettare il loro volere: nessuno vuole più una pesca gestita come lo è stato in passato", aggiunge Costantini.
Ulrike Rodust, relatore parlamentare per la politica comune della pesca (PCP), riceve oggi le firme a nome del Parlamento Europeo. Starà a lei affrontare la sfida di convincere i suoi colleghi a votare a favore di una vera riforma. Per l'Onorevole Rodust se "150.000 persone chiedono una pesca più sostenibile ciò significa che vogliono che i loro rappresentanti al Parlamento Europeo approvino e promuovano una riforma ambiziosa della pesca ".
La petizione per una riforma ambiziosa e radicale della Politica della Pesca Europea chiede:
-che la pesca venga gestita in maniera coerente, costante e con prospettive di lungo termine, a livello di bacino, per consentire agli stock di ricostituirsi
-che un insieme di regole condivise consentano ai pescatori di prendere ciò che è ragionevole, scientificamente deciso, e soprattutto quando è necessario
-di applicare questi stessi principi a tutte i pescherecci europee ovunque essi operino nel mondo.
IMPEDIAMO LA BANCAROTTA DEGLI OCEANI
Il 28 novembre la Commissione pesca del Parlamento Europeo voterà sul futuro della nostra pesca. Invia una email ai parlamentari europei, già 30.000 persone lo hanno fatto http://e-activist.com/ea-action/action?ea.client.id=14&ea.campaign.id=16864&ea.tracking.id=surldi Marilisa Romagno.