Gli utenti di smartphone e tablet lavorano 2 ore di più al giorno e hanno meno tempo libero: ecco il paradosso degli assistenti digitali.
Gli smartphone ed i tablet sono davvero capaci di facilitare il nostro lavoro? Oppure più semplicemente ci fanno lavorare anche nel tempo libero? Se da una parte non sembrano esserci dubbi sul fatto che negli ultimi anni l' adozione di dispositivi portatili come smartphone e tablet abbia radicalmente modificato il nostro modo di lavorare per renderlo più rapido e semplice, è altrettanto vero che la separazione tra orario di lavoro e tempo libero è diventata sempre meno evidente, con la tendenza del primo a sfociare nell' altro in maniera sempre più naturale.
Secondo un recente studio condotto dall'azienda francese Pixmania su alcuni utenti britannici, l' utilizzo di dispositivi di ultima generazione come smartphone e tablet avrebbe comportato l' aumento dell'orario di lavoro con una media di circa 2 ore al giorno. Infatti, un utente su dieci dedica mediamente 3 ore al giorno a telefonate ed email e tali attività spesso avvengono durante il tempo libero, con un estensione indiretta dell' orario di lavoro di circa 460 ore (non retribuite) all' anno. Un numero spaventoso.
Se tutto ciò sembra essere preoccupante (e lo è davvero), le soluzioni a quella che giorno dopo giorno assume sempre di più i caratteri di una vera e propria dipendenza dalla tecnologia e dal lavoro non appaiono così immediate. Fare un utilizzo più consapevole dei propri dispositivi certamente aiuterebbe a ridurre la dipendenza dalla tecnologia, ma non rispondere tempestivamente ad una mail di lavoro potrebbe vanificare l' utilizzo stesso di determinati dispositivi.
A quanto pare, dunque, più tecnologia non corrisponde soltanto a più efficienza, ma anche a più ore di lavoro e meno tempo libero da dedicare a se stessi.
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