Nel giorno della manifestazione "Cresce il welfare, cresce l'Italia", il ministro dell'Economia Grilli incontra i relatori alla legge di stabilità Brunetta (Pdl) e Baretta (Pd) e si dice disponibile a vincolare i 900 milioni già previsti nel ddl. Speranze per il Fondo sociale e per la non autosufficienza. La Fish: "Ci auguriamo che questa destinazione consenta di consolidare per gli anni a venire le risorse a favore del sociale"

ROMA - Vincolare a finalità precise il fondo da 900 milioni di Palazzo Chigi (ex Fondo Letta) e istituire un nuovo fondo per la riduzione del carico fiscale di famiglie e imprese. Sono alcuni degli impegni presi dal governo nel corso dell'incontro di ieri pomeriggio a Montecitorio tra il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, e i relatori alla legge di stabilità, Renato Brunetta (Pdl) e Pier Paolo Baretta (Pd). Torna così la speranza di un parziale rifinanziamento del Fondo nazionale per le politiche sociali e di quello per la non autosufficienza, oggetto delle più forti pressioni dell'associazionismo anche durante la manifestazione di ieri di fronte allo stesso palazzo. L'accordo è infatti che il fondo da 900 milioni nella disponibilità di Palazzo Chigi, già previsto nel ddl stabilità ma destinato a generiche finalità sociali, sarà ripartito in modo specifico e non indistinto, anche se nell'incontro con Grilli non si è ancora scesi nei dettagli. Nel nuovo Fondo confluiranno invece le risorse del piano Giavazzi ed un eventuale gettito aggiuntivo, da destinare alla riduzione del carico fiscale per famiglie e imprese. Baretta si dice "soddisfatto" e parla di "significativo passo avanti" che consolida le ipotesi già sul tavolo. Brunetta dà atto al governo che in questo modo il testo della legge di stabilità viene "riscritto totalmente" e "in modo più intelligente".

La settimana scorsa la Commissione Affari Sociali della Camera aveva approvato alcuni emendamenti che rifinanziano alcuni Fondi sociali: il Fondo per le politiche sociali (+ 450 milioni), il Fondo per la non autosufficienza (+ 400 milioni), il Fondo per la famiglia (+ 11 milioni), il Fondo per l'inclusione degli immigrati (+ 100 milioni) e infine il Fondo per il servizio civile (+ 20 milioni). Questi emendamenti prevedevano (per il 2013) di attingere le risorse da un fondo (900 milioni) disponibile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il timore (concreto) ribadito ai Gruppi parlamentari negli incontri di oggi a margine della mobilitazione è che, nelle pieghe dell'approvazione della Legge di Stabilità, quel fondo della Presidenza del Consiglio dei Ministri venisse impiegato per altri usi, rendendo inutili gli emendamenti approvati dalla Commissione Affari Sociali. In serata la svolta: l'intesa sugli obiettivi fra Maggioranza e Ministro Grilli prevede appunnto che quel fondo di 900 milioni che fa capo a Palazzo Chigi venga "qualificato", nel senso che non sarà più indistinto ma espressamente destinato al "sociale". "Speriamo che i dettagli tecnici vengano definiti quanto prima e in modo chiaro - commenta con soddisfazione Pietro Barbieri, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap - e ci auguriamo che questa destinazione consenta di consolidare per gli anni a venire le risorse a favore del sociale. È un primo passo, importante, di inversione di tendenza ma è anche il risultato dell'azione che ?Cresce il welfare, cresce l'Italia', di cui Fish è parte, ha condotto in queste settimane. E credo di potere esprimere soddisfazione anche a nome di questa Rete."

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