Progetto con FEI e Banca Etica. manca solo ok in regione.
Le elezioni in Sicilia potrebbero sbloccare una delle iniziative di microcredito più ambiziose ed esemplari per l'Italia. Secondo quanto appreso da ETicaNews, infatti, alla Regione siciliana sarebbe fermo da alcuni mesi, in attesa di firma, un progetto che porta la targa (e i fondi ) del Fondo europeo per gli investimenti (Fei). Un progetto che, secondo gli esperti, potrebbe essere un benchmark per consentire un impiego efficiente e trasparente dei fondi Ue nelle regioni del Mezzogiorno. Il Fei è pronto ad agire attraverso il programma Jeremie, con il quale sono stati riconvogliate le risorse non investite nel Sud Italia, e per tramite di una cordata di soggetti italiani (i "Financial Intermediaries") che garantisca la costituzione di un veicolo (il "Funded Risk Sharing Financial Instrument") per l'impiego dei fondi. Il bando relativo alla Sicilia sarebbe stato vinto da un raggruppamento formato da Banca Etica, The Hub Sicilia, Microfinanza, Il Solco e l'Ape. Bando simili sono stati emessi per la Campania e la Calabria.
La carta vincente dell'iniziativa è che il Fei si alloca una buona parte del rischio, non semplicemente finanziando, bensì mettendo a disposizione una quota capitale. In particolare, si legge nel bando, «è prevista l'allocazione, da parte del fondo Jeremie, di un ammontare fino a 13,5 milioni di euro al veicolo (il "Financial Instrument", ndr)». Il progetto prevede l'erogazione di finanziamenti destinati alla «Finanza sociale», termine che viene esplicato come il credito a medio-piccole e micro imprese («per evitare dubbi - dice il Fei - si intendono anche le imprese e le cooperative sociali, nonché i singoli imprenditori»), e che abbia come conseguenza la soluzione di problemi sociali (disoccupazione, reinserimento, accessibilità), nonché il sostegno al microcredito (anche individuale). Il prestito massimo è fissato in 100mila euro.