La luce della diversità. Quella etichettata come Down, finora priva di un supporto e di un riconoscimento specifici. Tutto funzionava secondo il fai da te e l'aiuto reciproco fra le famiglie. L'autogestione lascia il posto all'organizzazione.
Finalmente anche la nostra Regione può fare un passo avanti grazie alla neonata Associazione sindrome di Down del Friuli Venezia Giulia che si è ufficialmente presentata con la presidente-fisioterapista Michela Zotti nell'affollatissimo Auditorium a Feletto Umberto. Per la prima volta questa categoria di persone può affidarsi all'interfaccia associazionistico per dialogare con le istituzioni. L'obiettivo è quello di istituire a Udine, sul modello del Veneto, un Polo riabilitativo specialistico per assistere i down dalla nascita fino all'età adulta attraverso progettiad personam: un'anteprima per tutto il territorio. Il Polo convenzionato, per il quale la presidente Zotti annuncia l'imminente richiesta di finanziamenti alla Regione, sarà formato da unpooldi specialisti (dal logopedista al fisioterapista al neuropsichaitra) con un monitoraggio della crescita clinica del bambino affetto dalla sindrome. La scelta, ora, è fra Udine o Tavagnacco (dove è operativa la sede amministrativa dell'associazione cui presto si affiancherà quella operativa). Fra i compiti del Polo riabilitativo anche quello, essenziale, di mantenere le abilità acquisite per evitare il deperimento precoce legato al cromosoma 21, responsabile della patologia dell'Alzheimer. Se seguiti con sistematicità e preparazione, i Down possono raggiungere una soddisfacente autonomia sociale nell'80 per cento dei casi. Le funzioni del Polo si aggancerebbero anche all'ambito lavorativo, attraverso corsi base (dal computer alle lingue), per l'avviamento nel mondo del lavoro con conseguente inserimento in cooperative sociali. L'associazione, che annuncia l'adesione all'Unidown nazionale (anche per trovare un altro canale di finanziamento), sarà lanew entrynella Consulta regionale delle associazioni dei disabili.
Irene Giurovich
l Gazzettino (Udine), 10 dicembre 2004