Presentato oggi a Smart Cities il documento che propone un nuovo modello di intervento e ripristino in caso di sisma.

"Il "Manifesto per la ricostruzione sostenibile": "un modello di ripristino di ciò che in seguito ad un sisma ha subito gravi ferite, un nuovo modo di concepire le relazioni, il ruolo pubblico, la politica, l'economia, il sociale  e quanto concorre alla costruzione di una comunità e di un luogo."

Queste le prime righe del documento presentato oggi a Smart cities a Bologna ed elaborato in collaborazione dal Coordinamento delle Agende 21 Locali Italiane e il Comune di Ferrara, in seguito al terremoto che ha colpito a maggio i territori delle tre grandi regioni del bacino padano, l'Emilia, la Lombardia, il Veneto, elaborato con la finalità di trasformare le criticità in opportunità, di portare ricerca, innovazione e tecnologia, possibilità  professionali e di impiego.
"Certamente la ricostruzione deve essere bipartisan, comprensibile, etica, democratica, condivisa, identitaria, trasparente, giusta e legale - si legge nel testo - I finanziamenti, di qualsiasi provenienza, devono essere tracciabili e dedicati ai progetti della ricostruzione."

Molte le proposte per la fase di ricostruzione: far sì che chi dona per solidarietà divenga azionista del progetto che sosterrà, mirare ad una ricostruzione leggera con progetti piccoli e diffusi che permettano l'uso veloce dei fondi, lasciare autonomia ai territori che devono poter decidere per sé, pur mantenendo legami con le Regioni e lo Stato centrale, adottare un approccio open  data per mettere a disposizione dei cittadini tutte le informazioni in possesso della pubblica amministrazione, creare data base per la condivisione delle best practices, strutturare processi decisionali brevi, tracciabili in qualsiasi momento, supportare la sinergia tra aziende, cooperative, università altri enti di governo per assistere le imprese colpite anche con protocolli per calmierare i prezzi delle delocalizzazioni in altri stabili, incentivare e articolare forme di microcredito, dotare il sistema di strumenti di Risk governance.

Ma anche sul fronte normativo il manifesto entra nel merito sottolineando che servono leggi ordinate e ad hoc al fine di abbandonare lo strumento delle ordinanze della fase dell'emergenza.

Tuttavia il documento non riporta solo analisi, riflessioni e proposte esclusivamente sul piano tecnico. Dato che il sisma cancella le tracce delle esistenze e lascia segni tanto materiali, quanto morali e psicologici, nel testo sono raccolte riflessioni sulla ricostruzione anche dal punto di vista sociale.

Si da quindi molta importanza al rispetto dei tempi annunciati, di assistenza ed accompagnamento delle famiglie e delle imprese nell'affrontare le difficoltà dei percorsi autorizzativi, di coprogettazione con i cittadini, di collaborazione con ordini ed associazioni di categoria.

Alla base di tutto un presupposto nuovo: l'economia della collaborazione che si fonda sul presupposto che si supera la crisi solo se si fa squadra.

Per informazioni alla stampa:
Coordinamento delle Agende 21 Locali italiane 349 1368017

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