La successione di manovre economiche ha penalizzato in particolar modo i Comuni, costretti a ripetuti tagli per far quadrare i conti e rispettare i parametri del patto di stabilità.

L'Istituto Nazionale di Urbanistica avverte che un approccio di questo genere, fatto di drenaggio di risorse senza distinzione, rischia di penalizzare a tal punto i municipi da privarli della possibilità di aggiornarsi e formarsi sul versante sulla programmazione territoriale, lo strumento attraverso il quale si attuano le politiche di prevenzione e si mette in pratica un governo dei territori efficiente e rispettoso del paesaggio e dell'ambiente. Si rischia pertanto di prosciugare la cultura alla base del buon governo dei nostri territori.

L'Inu, per scongiurare questo pericolo, chiede che le risorse le pubbliche amministrazioni possono destinare per associarsi a enti senza fini di lucro, impegnati storicamente nel sostegno alle azioni di tutela della città, dell'ambiente e dei beni culturali, siano escluse dall'applicazione del patto di stabilità.

Andrea Scarchilli,
addetto stampa Inu,

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