Un'azione congiunta per la promozione e la tutela dei contenuti editoriali online è stata avviata dagli editori italiani, francesi e tedeschi a seguito di una riunione svoltasi ieri a Roma.
"Al fine di garantire - si legge in una nota Fieg, Federazione italiana degli editori di giornali - lo sviluppo concorrenziale dell'attività di produzione di contenuti editoriali online e di assicurare a tutti i cittadini una informazione libera e di qualità", gli editori auspicano l'inserimento, nell'attuale quadro normativo dei rispettivi Paesi, di "una disciplina che definisca un sistema di diritti di proprietà intellettuale idoneo ad incoraggiare su Internet forme di cooperazione virtuosa tra i titolari di diritti sui contenuti editoriali e gli operatori dell'industria digitale (in primo luogo, i motori di ricerca)".
Nella nota si legge che: "Le imprese editoriali italiane, francesi e tedesche subiscono fortemente la crisi economica, oltre che l'indebito sfruttamento del valore dei propri contenuti editoriali da parte degli operatori dell'industria digitale (i motori di ricerca, in primo luogo): tutto ciò determina un contesto di disequilibrio tale da compromettere il funzionamento efficiente del sistema Internet nel suo complesso. Alla luce di ciò, gli editori italiani e francesi lanciano un appello ai rispettivi Governi e Parlamenti affinchè attuino tutte le misure necessarie alla creazione di una vera Società dell'Informazione, tra cui il riconoscimento di una adeguata remunerazione per lo sfruttamento delle opere editoriali e di una equa condivisione del valore nel mercato digitale".
L'iniziativa della Fieg segue il braccio di ferro già in atto in Europa tra Google e il ministro della Cultura francese che ha recentemente espresso la volontà di tassare i motori di ricerca e dunque la società di Mountain View. Sulla stessa scia anche il governo tedesco ha adottato a fine agosto un progetto di legge molto simile che obbliga i motori di ricerca a versare delle commissioni. Google, da parte sua, ha già ribadito che una legge che tassi i motori di ricerca, in Germania come in Francia, sarebbe "molto dannosa per Internet" e porterebbe "a limitare l'accesso all'informazione".