Alla fine di settembre Facebook ha effettuato una variazione nell'algoritmo che determina la posizione dei post nelle timeline degli utenti. L'Edgerank (questo il nome dell'algoritmo) determina come vengono visualizzati i vostri post dagli utenti e in quale ordine.
Cosa è cambiato?
Il principale motivo per cui Facebook ha effettuato le modifiche sta nel fatto che nell'ultimo anno numerose aziende e organizzazioni hanno aperto pagine personali e i profili degli utenti sono ora stracolmi di news spesso non desiderate. La soluzione? Il team di Facebook ha pensato ad un algoritmo che metta in risalto solo i post veramente interessanti.
Per capire cosa è realmente cambiato la società americana Edgerank Checker ha condotto uno studio su più di 3.000 pagine (valutate prima e dopo l'intervento). Il risultato indica una perdita del 6,5% nella portata totale della pagina (numero di persone che hanno visualizzato il messaggio) e del 45% nella portata virale (numero di persone che hanno visualizzato il messaggio a partire da un amico). Una perdita non da poco!
Cosa possono fare le organizzazioni nonprofit per rimediare?
1. Rivedere i contenuti
Prendetevi 30 minuti per analizzare i post che hanno funzionato sulla vostra pagina e ponetevi le seguenti domande:
Esiste un tema o un format che ha funzionato in modo particolare?
Qual'è il tono dei post? Esprimono urgenza? Sono ironici? Richiedono risposte?
C'è una "call to action"? Se si quale funziona meglio?
2. Analizzare il giorno e l'ora
Il "momento giusto" è importante tanto quanto il contenuto. Utilizzate software (gratuiti o a pagamento) che permettono la programmazione dei post e il tracciamento dei dati, vi consentirà di capire qual'è il giorno e l'ora migliore per i vostri post.
Recenti ricerche hanno evidenziato ad esempio come nei weekend l'attenzione degli utenti sia più alta (probabilmente per l'inattività di gran parte delle pagine aziendali). Provare per credere!
3. Comprendere i motivi per cui i vostri post non piacciono
Il nuovo algoritmo di Facebook punisce i contenuti che sono stati nascosti o segnalati come spam, quindi prestate molta attenzione a questo punto.
Oltre ad analizzare cosa funziona nelle vostre pagine è importante capire anche cosa non piace ai vostri fan. Riguardando i vostri post, analizzate i motivi per cui gli utenti possono aver nascosto i vostri contenuti o addirittura li possono aver segnalati come spam. Pubblicate troppe news? Chiedete troppo ai vostri fan? Ricordate che, dal punto di vista dell'utente, nascondere un singolo post ha lo stesso significato di cancellare una mail, mentre nasconde tutti i post è come chiedere di essere cancellati dalle vostre mailinglist!
4. Utilizzare immagini e video
Diverse ricerche, ma ormai credo l'esperienza di ognuno di noi, dimostrano che video e immagini hanno una miglior resa in termini di interazione rispetto al semplice testo + link. Cercate di programmare i vostri post in modo tale da pubblicare almeno una volta al giorno immagini o video.
5. Bilanciare i contenuti
Utilizzare diverse tipologie di contenuto vi aiuterà a capire quali funzionano meglio, ma non solo, vi permetterà di raggiungere e interessare target differenti. Provate a incorporare:
Notizie dal blog
Immagini
Video
Articoli e merchandising della vostra organizzazione
Comunicati (stampa e digitale) che parlino di voi
Domande ai vostri fan
Risposte ai temi sollevati dai vostri fan
6. Chiedere ai vostri fan di inserire la vostra pagina alla lista d'interessi
Essendo il coinvolgimento degli utenti uno dei parametri più importanti per il Facebook Edgerank, chiedete ai fan di inserire la vostra pagina in una lista d'interessi (vedi immagine sotto), in questo modo non potranno perdersi le vostre news!
Un'alternativa è creare voi una lista d'interessi pubblica contenente pagine vicine al vostro tema, o secondo un criterio per voi utile e chiedere agli utenti di seguirla. In questo modo trasformerete il social network in un vero e proprio giornale online.
Facebook ci ha abituati a ricorrenti modifiche della sua piattaforma. Non sarà di certo l'ultima, l'importante per le organizzazioni nonprofit è analizzare il perché di un cambiamento e tentare di assecondarlo, traendone il meglio. :-)
Giampaolo