Le quattro multinazionali, insieme a due compagnie locali, sono accusate di aver manipolato i prezzi per decenni. Per questo è stata comminata loro una maxi-multa.

La Commissione di vigilanza sulla Concorrenza del Sudafrica ha accusato ieri le filiali locali dei gruppi petroliferi Chevron, Shell, Total e British Petroleum di aver manipolato i prezzi per oltre 30 anni. Secondo le autorità di Pretoria, infatti, le quattro multinazionali si sarebbero accordate già a partire dalla fine degli anni Ottanta.

L'accusa - ha spiegato la Commissione in un comunicato - arriva al termine di una lunga inchiesta, partita addirittura nel 2009. Allora, infatti, furono scoperti comportamenti che lasciarono pensare ad un "cartello", e per questo la questione fu portata al vaglio dell'organismo di controllo. Quest'ultimo ha successivamente scoperto numerosi scambi di informazioni sensibili tra le imprese, compresi i dati sulle vendite mensili di benzina, diesel, GPL e altri prodotti. Un comportamento finalizzato a proteggere margini di guadagno giudicati "storicamente alti" e realizzati per decenni.

Ora alle filiali locali delle compagnie petrolifere (e anche ad altri due gruppi sudafricani, Sasol e Engen) sarà chiesto di corrispondere una sanzione record, pari al 10% del giro d'affari realizzato nel Paese nell'ultimo esercizio.

Da parte loro - riferisce l'agenzia AFP - Shell, Total e BP hanno fatto sapere di voler vagliare le argomentazioni della Commissione prima di rispondere alle accuse.

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