Settanta giovani professionisti della cultura, delle arti dello spettacolo e delle discipline multimediali, provenienti dal Veneto e da numerose altre regioni d'Italia, saranno ospiti a Padova, da sabato 20 a venerdì 26 ottobre, con il progetto "Costruire cultura, percorsi e residenze formative per le professioni culturali": per loro una settimana di residenza formativa gratuita, in cui avranno modo di accrescere le proprie competenze e di scambiare idee, progetti ed esperienze. L'iniziativa è ideata e realizzata dall'ufficio Progetto Giovani-Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Padova nell'ambito di "Creatività Giovanile", programma promosso e sostenuto dal Dipartimento della Gioventù-Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall'Anci-Associazione nazionale Comuni italiani.
L'obiettivo di "Costruire cultura" è professionalizzare le competenze e sistematizzare le metodologie nei diversi ambiti e settori della produzione culturale, in una logica di incontro e di scambio tra i diversi attori e di promozione della multidisciplinarietà, e ancora di favorire la nascita di future collaborazioni e reti di professionisti della cultura.
E il progetto intende anche evidenziare come sia tempo di riconoscere e rafforzare il fondamentale ruolo della cultura per lo sviluppo di un territorio e del Paese tutto: sviluppo anche economico, se si pensa che oggi il settore della cultura in senso stretto - dunque industrie culturali, industrie creative, patrimonio storico-artistico e architettonico, performing arts e arti visive -, genera quasi il 5,4% della ricchezza del Paese, quasi 76 miliardi di euro, e dà lavoro al 5,6% del totale degli occupati, ossia a 1.400.000 persone. Ma se si considera l'intera "filiera", la cultura nel nostro Paese occupa quasi il 20% dei lavoratori e produce un valore aggiunto pari circa al 15% della nostra economia. Insomma una via da coltivare anche per andare oltre la crisi, per smentire con i numeri chi in tempi abbastanza recenti ha sostenuto che «con la cultura non si mangia».
Drammaturgia, progettazione culturale e applicazioni mobile sono i tre percorsi previsti nel corso della settimana (sei ore giornaliere, per un totale di quaranta), condotti da formatori esperti e articolati in seminari intensivi, workshop, alternati anche a momenti informali di confronto e di orientamento professionale individuale.
Quasi 400 le candidature arrivate per partecipare alla settimana, che nasce proprio dall'aver voluto dare risposta al bisogno di professionalizzazione, da un lato, di confronto e di scambio e messa in rete delle esperienze dall'altro. I partecipanti hanno tra i 20 ai 40 anni, la loro età media è intorno ai 27. Hanno scelto la sfida di lavorare nell'ambito della cultura, costretti oggi a dover fare i conti da un lato con i tagli al settore, dall'altro con le difficoltà note per l'occupazione giovanile. Ma loro ci provano con passione e competenza, e in molti casi ce la fanno: sono attori, drammaturghi, performer, curatori e organizzatori di rassegne e di festival, progettatori culturali, educatori museali, sviluppatori di app mobile o di strumenti multimediali per l'infanzia, videomaker, esperti in social network... Alcuni della cultura hanno fatto anche impresa: la gestione di un teatro, una cooperativa di servizi per la cultura, una start up tecnologica per il settore artistico-musicale?
In calendario, oltre alla formazione riservata ai giovani selezionati, anche appuntamenti e attività aperte a tutta la città: performance artistiche, happening, mostre di giovani emergenti e incontri-aperitivi con imprenditori "illuminati" che condividono la filosofia del progetto e investono nell'innovazione creativa. Le iniziative pubbliche saranno ospitate anche in alcuni negozi del centro sfitti (via Zabarella e via Altinate), con l'obiettivo di rivitalizzare le aree abbandonate messe in difficoltà dalla crisi economica e ridare alla città luoghi di incontro. Ancora un segno del ruolo fondamentale della cultura e del suo essere fattore di crescita per le persone, ma anche per le città e i territori.