di Giulia Cimpanelli

Francesco ha trent'anni, una laurea in filosofia e una passione spiccata per la musica jazz e per il suo strumento, la chitarra. Ma quello che ama, Francesco Colucci, riesce a farlo solo per hobby. Forse sceglie di dare maggiore importanza a un tempo libero di qualità rispetto a una professione in linea con i suoi studi e le sue aspettative. Ma sceglie o non ha scelta?

Nel 2008, quando si è laureato all'Università di Pavia, ha partecipato a un concorso per un dottorato nella sua materia, senza successo: "I posti erano pochissimi - dice - e da allora non ci sono state altre opportunità". Poi si è iscritto alle graduatorie per insegnare ma le chiamate non arrivavano.

Nel frattempo continuava a guadagnare qualcosa facendo il cameriere per ditte di catering, attività già iniziata durante gli studi. Alla fine ha deciso di optare per uno stage, perlomeno nella sua area: "Mi hanno "preso" alla casa editrice Baldini Castoldi - spiega - Dico preso perché non ero assunto né nient'altro, visto che non avevo nemmeno un contratto di stage formale e non mi pagavano il rimborso spese".

Francesco racconta che la professione era molto stimolante e correlata a una delle attività che ama di più, la lettura: "Facevo il lettore, divoravo manoscritti di aspiranti autori, anche uno al giorno, e ne preparavo schede". Dopo alcuni mesi non retribuiti e nessuna prospettiva all'orizzonte Francesco ha deciso di smettere.

"Ho mandato un curriculum da Zara e mi hanno assunto part time come magazziniere a tempo indeterminato. Oggi ci lavoro ancora come addetto alle vendite e non penso che lascerò questa posizione perché è l'unica a garantirmi un'entrata mensile, nonostante non mi piaccia".

Nel resto del tempo Francesco continua saltuariamente a fare il cameriere e lavora per un centro di ricerca che svolge indagini socio-economiche: "Questa è un'attività che mi interessa ma mi pagano con ritenuta d'acconto e non vogliono che superi i 5mila euro all'anno, altrimenti sarebbero costretti a propormi un contratto".

Nel frattempo, Francesco continua a studiare chitarra, "da autodidatta, perché non ho soldi per fare altrimenti", e fa parte di un gruppo Jazz: "Partecipiamo a feste e ogni tanto suoniamo nei locali ma il più delle volte il compenso è appena sufficiente per coprire le spese vive".

twitter@giuliacimpa

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