LA LEGGE DI STABILITA'

Confermata la retroattività al 2012 delle detrazioni, salve le pensioni di invalidità. Il redditometro sarà pronto a fine anno.

ROMA - Il governo salva le pensioni di invalidità dalla scure fiscale. Il testo definitivo del disegno di legge di Stabilità del 2013, consegnato ieri alla Camera, cancella l'assoggettamento degli assegni previdenziali e di accompagnamento per gli invalidi dall'Irpef, così come alleggerisce la manovra sulle detrazioni e le deduzioni fiscali per i disabili, i ciechi e i sordomuti.

Vengono confermate, invece la penalizzazione per le pensioni di guerra e soprattutto la retroattività per tutti del taglio delle agevolazioni fiscali che si applicherà ai redditi del 2012, mentre gli sgravi sull'Irpef entreranno in vigore solo dal prossimo anno. Uno sfasamento che non piace affatto ai partiti che sostengono il governo e che si sono già impegnati a cambiare il provvedimento in Parlamento. Anche se per rinviare di un anno i tagli alle agevolazioni fiscali e farli coincidere con gli sgravi Irpef bisognerà trovare un miliardo e 100 milioni di risorse alternative per il 2013.

«La parte fiscale non ha carattere di equità ed efficacia. Serve un sollievo per le classi più deboli e questo non c'è. Per noi, così, la legge di Stabilità è inaccettabile» dice il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. Mentre il segretario del Pdl, Angelino Alfano, annuncia «battaglia» in Parlamento contro il taglio delle detrazioni alle famiglie e l'aumento dell'Iva di un punto, «perché si mangia la riduzione dell'Irpef». In alternativa propone di tagliare «gli sprechi».

L'ulteriore inasprimento fiscale, proprio nel giorno in cui l'Agenzia delle Entrate annuncia l'avvio del redditometro da gennaio 2013, viene criticato anche dagli altri partiti, ma non è l'unico aspetto controverso della manovra. L'applicazione del nuovo orario di lavoro per i docenti delle scuole dovrebbe portare risparmi molto consistenti, pari a oltre 700 milioni l'anno, ma è duramente criticata sia dai sindacati che dal Pd. «Il governo Monti - dice il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni - deve cancellare i tagli inaccettabili sulla scuola. E se non lo farà il governo ci dovrà pensare sicuramente il Parlamento a eliminare un intervento davvero improponibile».

«Le misure sulla scuola sono inaccettabili, non si può intervenire in questo comparto con l'accetta ogni due anni» accusa Bersani. Francesco Profumo, ministro dell'Istruzione, si è subito detto disponibile al dialogo, purché eventuali modifiche non mettano in discussione i risparmi previsti dalla legge. «Ogni suggerimento ed eventuale modifica sarà benvenuta, ma all'interno dei vincoli di bilancio votati dallo stesso Parlamento». Suscita qualche perplessità, infine, la Tobin Tax sulle transazioni finanziarie. Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, sottolinea come «sia necessario differenziare tra investitori istituzionali e clientela al dettaglio. Non si deve colpire - dice - chi effettua operazioni saltuarie».

Mario Sensini

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