FABBRICA DELLE IDEE

NOVAMONT, SEDE A NOVARA E STABILIMENTI PRODUTTIVI A TERNI, È LEADER MONDIALE NEL SETTORE DELLE PLASTICHE ECOLOGICHE CON 90 BREVETTI.

ARCHIMEDE SOLAR ENERGY PUNTA SULL'APPLICAZIONE DEL PROGETTO DESERTEC.

Mariano Mangia

Milano Dalle plastiche biodegradabili ottenute dai cardi ai biocarburanti di seconda generazione, fino allo sfruttamento ottimale dell'energia solare: l'innovazione "made in Italy" è all'avanguardia nel mondo. Novamont, sede a Novara e stabilimenti produttivi a Terni, è leader mondiale nel settore delle bioplastiche, con 220 dipendenti, un fatturato di 165 milioni di euro e un portafoglio brevetti che comprende 90 famiglie brevettuali e 800 depositi internazionali. Nata come centro di ricerca Montedison con l'obiettivo di una "chimica vivente per la qualità della vita", ovvero l'integrazione tra chimica, ambiente e agricoltura, produce famiglie di plastiche biodegradabili, come il Mater-Bi che utilizza componenti vegetali, come l'amido di mais, e polimeri biodegradabi-li, ottenuti sia da materie prime di origine rinnovabile che di origine fossile.

Le applicazioni di Mater-Bi spaziano dal settore agricolo (pacciamatura, legacci), alla ristorazione (le stoviglie delle ultime Olimpiadi), all'imballaggio. Matrica, joint venture Novamont ? Eni, è impegnata in un progetto di riqualificazione alla chimica "verde" del petrolchimico di Porto Torres, con la costruzione di quella che diventerà la più grande bioraffineria di terza generazione in Europa, capace di produrre bio-prodotti da raccolti coltivati in terreni marginali e non irrigui, come i cardi che crescono nelle vicinanze dell'impianto. Ad Adria, in partnership con l'americana Genomatica, riconvertirà un impianto dismesso alla produzione da risorse rinnovabili di 1,4-butandiolo (BDO), un intermedio chimico utilizzato per la produzione di materie plastiche e fibre sintetiche. Dal cardo alla canna dei fossi.

Il Gruppo Mossi & Ghisolfi, 3 miliardi di dollari di fatturato e impianti in Brasile, Messico, Usa e Italia, è tra i maggiori produttori mondiali di PET, il polietilene tereftalato utilizzato per produrre contenitori per cibi e bevande, ma è anche all'avanguardia nel settore dei biocarburanti, grazie a Proesa, una tecnologia innovativa per la produzione di bioetanolo di seconda generazione messa a punto, grazie a un programma di ricerca costato 120 milioni di euro, da Beta Renewables, joint venture tra Chemtex, società di ingegneria del gruppo, e il fondo statunitense Texas Pacific Group. A differenza delle tecnologie di prima generazione nelle quali si fa ricorso a mais, palma, grano, soia o simili, Proesa può utilizzare un'ampia gamma di vegetali non alimentari, come la canna dei fossi, la paglia di riso o gli scarti vegetali provenienti da colture non alimentari.

Così la bio-raffineria di Crescentino (Vicenza) sarà, entro la fine dell'anno, il primo impianto al mondo in grado di produrre bioetanolo di seconda generazione da biomassa non alimentare; peraltro la parte non utilizzabile della materia prima vegetale, la lignina, sarà riutilizzata come combustibile per gli impianti di generazione elettrica così da far funzionare l'impianto in totale autonomia energetica. Archimede Solar Energy, infine, è un'azienda del gruppo Angelantoni che produce, su licenza dell'Enea, tubi ricevitori per centrali solari termodinamiche. Posizionati nel fuoco di una parabola di specchi (gli specchi ustori di Archimede, appunto), i tubi utilizzano come fluido termovettore sali fusi. Grazie a una particolare tecnologia coibentante utilizzata per i tubi, i sali fusi possono raggiungere una temperatura di 550 gradi, il che significa una maggiore quantità di vapore che muove le turbine.

Le prime applicazioni di questa tecnica sono previsti sulle coste nord-africane, nell'ambito di Desertec, il progetto che prevede la produzione di energia pulita (solare ed eolica) destinata a coprire il fabbisogno locale e a fornire, grazie a cavi a corrente continua ad alta tensione, elettricità all'Europa. Il gruppo, che ha sede a Massa Martana (Perugia) ed è presente in otto paesi, occupa 750 dipendenti con un fatturato di 135 milioni e non eccelle solo nell'energia solare: produce apparecchiature frigorifere per il mantenimento e lo stoccaggio di materiale biologico, e, con il marchio ACS, camere per prove ambientali simulate (temperatura, umidità, corrosione, vibrazioni, eccetera.), utilizzate, tra gli altri, dal settore aeronautico; fornitore dei più importanti centri spaziali che effettuano prove su satelliti o parti di satellite, Angelantoni si colloca tra i primi tre produttori a livello mondiale. L'innovazione "made in Italy" è all'avanguardia nel mondo

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