I malati di epilessia, in alcune regioni italiane, da ottobre hanno perso il diritto al rimborso totale di un farmaco essenziale per la loro salute e devono versare di tasca loro da 7 a 96 euro a confezione. È un caso particolare, di cui il Servizio sanitario deve farsi carico: alcune Regioni lo hanno già fatto, altre no.
Alcuni malati di epilessia, per controllare i sintomi, devono assumere regolarmente due farmaci a base di levetiracetam (nome commerciale Keppra) e topiramato (Sincronil e Topamax). Si tratta di farmaci particolari, per i quali è estremamente importante mantenere sotto controllo il livello di concentrazione del principio attivo nel sangue del paziente, in particolare nei primi mesi di terapia.
L'arrivo degli equivalenti
Dal 17 settembre di quest'anno sono usciti sul mercato i farmaci equivalenti, vale a dire a base degli stessi principi attivi, ma prodotti da aziende diverse da quella che li ha brevettati (il brevetto, infatti, è scaduto). Come sempre, gli equivalenti sono molto più economici dei farmaci di marca corrispondenti e come sempre il Servizio sanitario, considerandoli sostituibili, rimborsa soltanto una quota pari al loro prezzo. Il paziente che vuole continuare con il farmaco di marca, deve pagare di tasca sua la differenza. In questo caso, però, l'Agenzia italiana del farmaco, l'ente che autorizza e controlla i farmaci in Italia, ha diffuso le seguenti raccomandazioni:
il medico che imposta una nuova terapia per un paziente epilettico può prescrivere il generico o il suo equivalente di marca; i due farmaci sono equivalenti (hanno lo stesso principio attivo, lo stesso dosaggio, la stessa forma farmaceutica), quindi per una terapia ancora da impostare iniziare con l'uno o con l'altro non fa alcuna differenza;
solo per pazienti già in terapia con il farmaco di marca, il medico dovrebbe continuare a prescrivere lo stesso farmaco, poiché questi farmaci antiepilettico necessitano di una fase di controllo e di aggiustamento del dosaggio che può durare da settimane a mesi ed è bene non introdurre variazioni durante questa fase delicata della terapia;
nel caso di pazienti epilettici già in terapia con il farmaco di marca, per i quali i medici scriveranno sulla ricetta "non sostituibile", le Regioni dovrebbero farsi carico della differenza di prezzo tra il farmaco di marca e il farmaco generico.
Queste le indicazioni dell'Aifa, che ha quindi formalmente raccomandato alle Regioni, che gestiscono la sanità a livello locale, di non mettere a carico dei pazienti epilettici già in cura la differenza di prezzo tra farmaco di marca ed equivalente in questo caso particolare.
Le differenze da Regione a Regione
Purtroppo, solo alcune Regioni hanno già accettato, tra cui l'Emilia Romagna e la Provincia autonoma di Bolzano. Altre, come la Lombardia, hanno rifiutato di farsi carico della spesa, scaricandola sulle spalle del cittadino. E purtroppo una semplice raccomandazione dell'Aifa non ha forza di legge. Risultato: disparità dei diritti tra malati, pazienti costretti a spendere oltre 1.000 euro all'anno per le cure, polemiche pretestuose contro i farmaci generici.
Alcune precisazioni
Tutti i malati hanno diritto in Italia a ricevere gratuitamente i farmaci essenziali: di fronte alla esplicita raccomandazione dell'Aifa, tutte le Regioni devono immediatamente adeguarsi, fornendo gratuitamente il farmaco di marca a tutti i pazienti che hanno già iniziato la cura.
Chi inizia la cura a base di questi farmaci può tranquillamente utilizzare gli equivalenti, come suggerito dall'Aifa.
Chiediamo che l'Aifa al più presto pubblichi anche in Italia i documenti necessari ai professionisti della salute per avere i dati precisi di bioequivalenza sui farmaci equivalenti (il cosiddetto Orange book, già in uso per esempio negli Stati Uniti).
Respingiamo ogni tentativo strumentale di denigrare i farmaci equivalenti in sé: ribadiamo che i farmaci generici sono e restano una risorsa preziosa, ancora troppo poco usata in Italia e sui cui esistono pregiudizi inaccettabili.
Segnalaci il tuo caso
Ti chiediamo di segnalarci il tuo caso e se hai dovuto pagare la quota dei farmaci in questione. Stiamo valutando le opportune iniziative da intraprendere, nei confronti dell'Aifa e delle Regioni interessate, per ottenere una soluzione a questa situazione (e ad eventuali future situazioni simili) e il rimborso per chi ha pagato ingiustamente.