I rappresentanti di oltre 170 Paesi sono riuniti ad Hyderabad, in India, per accordarsi su come procedere per proteggere la biodiversità del pianeta. L'undicesima riunione della Conferenza delle parti (Cop 11) della Convention on biological diversity (Cbd), dell'Onu dovrebbe dire come attuare gli storici risultati della Cop 10 Cbd di Nagoya, in Giappone, dove nel 200 i governi adottarono un nuovo "Strategic Plan for Biodiversity" e due nuovi protocolli aggiuntivi della Cbd per preparare il terreno per arrestare la perdita di biodiversità entro la fine di questo decennio.
Ryu Matsumoto, l'ex ministro dell'ambiente del Giappone, che è stato presidente della Cop 10 di Nagoya, aprendo il summit sulla biodiversità di Hyderabad ha detto che «Mentre i risultati della Cop 10 sono notevoli successi, non ci sarà alcun cambiamento se non saranno attuati alla Cop 11. Mi auguro che possiamo accordarci su ulteriori misure per superare le sfide che richiedono ulteriori sforzi».
Il governo indiano ha assunto la presidenza della Cop 11 dal 2012 al 2014 e presiederà l'attuazione dei lavori della Cbd, compreso Piano strategico per la biodiversità e gli obiettivi di Aichi per la biodiversità.
IL ministro dell'ambiente e delle foreste dell'India, Jayanthi Natarajan, che presiede la Cop 11 ha sottolineato che «L'attuale crisi economica mondiale non ci deve scoraggiare, ma, al contrario, spingerci ad investire di più nel miglioramento del capitale naturale, per garantire la continuità dei servizi ecosistemici, dai quali dipende tutta la vita sulla Terra. Cerchiamo di essere tutti ispirati da ciò che il Mahatma Gandhi ha detto: 'La differenza tra ciò che facciamo e ciò che siamo capaci di fare sarebbe sufficiente a risolvere la maggior parte dei problemi del mondo". Così impegniamoci in ciò che siamo in grado di fare».
Il meeting indiano ha il compito di esaminare, tra l'altro, la mobilitazione di risorse a sostegno della Global Strategy for Biodiversity e degli Aichi Targets, una rapporto sulla individuazione di aree ecologicamente e biologicamente significativi degli ecosistemi marini ed una serie di altri temi legati alla tutela della biodiversità negli ecosistemi marini, ma anche il ripristino degli ecosistemi e il rapporto tra biodiversità e cambiamenti climatici. Il summit di Cbd di Hyderabad proseguirà fino al 19 ottobre e dal 16 al 19 si terrà una sessione finale di alto livello con la partecipazione di ministri e Capi di Stato.
La vice-direttrice esecutiva dell'Unep ed assistente del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, la keniana Amina Mohamed, ha evidenziato che «Al centro delle molte sfide per la biodiversità e gli ecosistemi c'è lo sfruttamento non sostenibile delle risorse naturali. Nel celebrare il 20esimo anniversario della Convention on biological diversity, a questo proposito vorrei ricordare anche che è l'anno del 40esimo anniversario dell'Unp, notiamo molte realizzazioni. Ma noi sappiamo che c'è una quantità enorme di lavoro fare. (...) La nostra esperienza collettiva e le nuove analisi fatte con iniziative come Teeb (The economics of ecosystems and biodiversity, ndr) ed alte hanno chiarito che i costi dell'inazione sono di gran lunga più alti ed aumenteranno e che le perdite che il mondo, specialmente i poveri, devono sostenere ogni anno sono il risultato di una gestione non sostenibile del mondo naturale e di investimenti scarsi. Inoltre, il settore privato ha una responsabilità e un ruolo da svolgere anche nel rispetto delle regole e dei regolamenti messi in atto dai governi per garantire l'equità per tutti i settori della società. Sarei entusiasta di esplorare con il segretario esecutivo della Cbd e il suo team come migliorare le sinergie per un lavoro inclusivo sulla Green Economy e il lavoro del Teeb e quello del trattato, in particolare a livello nazionale».
La Mohamed ha ricordato che, prima del summit sullo sviluppo sostenibile di Rio+20, l'Unep aveva presentato il suo Global Environment Outlook-5 (Geo 5) che ha evidenziato che dei 90 obiettivi chiave per la sostenibilità concordati a livello internazionale ne erano stati raggiunti solo 4.
La rappresentante dell'Unep ha ricordato ai delegati anche che: «Ci troviamo di fronte a un dilemma che deve essere affrontato: la comunità internazionale è in preda all'incertezza finanziaria ed economica, ma come ha sottolineato Geo 5, la perdita di biodiversità non accenna a diminuire e quindi una attuazione migliore, più efficace e mirata è necessario. Ora sappiamo che non può avvenire senza che vengano messe a disposizione alcune risorse. Vorrei quindi fare un appello. Primo, alla segreteria, di gestire in modo efficiente le scarse risorse e di utilizzare e sviluppare le partnership. E in secondo luogo, alle parti di fornire i mezzi per una più efficace attuazione della convenzione in conformità con gli impegni che si sono presi. Dobbiamo anche sostenere la ratifica del Nagoya-Kuala Lumpur Supplementary Protocol on Liability and Redress e del protocollo Cartagena Protocol on Biosafety. Entrambi sono parti importanti del puzzle volo a promuovere un migliore utilizzo sostenibile delle risorse genetiche con equità e la sicurezza pur essendo critico verso il conseguimento degli obiettivi della biodiversità Aichi».
La Mohamed ha concluso: «Solo il tempo ci dirà se Rio+20 dimostrerà di essere un game-changer nel rapporto dell'umanità con il mondo naturale e con gli essenziali, i servizi multi-miliardi in dollari che mantengono e sostengono tutti noi. Affinché i risultati fioriscano ed abbiano un senso, tutti i segmenti del panorama dello sviluppo sostenibile devono attuare e concretizzare la loro parte del pacchetto, nelle loro aree di responsabilità. Confido nel fatto che l'11esimo meeting della Cbd farà parte di quella trasformazione per il futuro che vogliamo e del futuro del quale 7 miliardi di persone hanno bisogno».