Quando tutto sembrava perduto, quando la crisi dell'azienda sembrava irreversibile come non lo e' mai stata, quando nella mente si fa sempre piu' strada il pensiero secondo cui "ormai non c'e' piu' nulla da fare"e quando l'imprenditore ormai e' schiacciato dai grandi colossi bancari e non trova la forza di reagire, ecco che una piccola luce s'accende. Quale? Quella della mediazione civile e commerciale - dice il presidente dell'organismo internazionale di conciliazione & arbitrato dell'A.N.P.A.R. iscritto al n. 24 del registro tenuto presso il ministero di Giustizia, nonche' unica associazione, senza scopo di lucro, regolamentata per la tutela degli interessi legittimi dei mediatori civili e commerciali ai sensi dell'art 26 D. Lsg 26/2007 art. 2 comma 2.
In questo stato si trovava un famoso e grosso imprenditore italiano che non riusciva ad attraversare il guado della disperazione e tirare fuori dalla crisi la sua azienda senza sconforto e in procinto, forse di commettere gesti estremi. In suo soccorso - con l'aiuto di due bravissime mediatrici della Puglia, entrambe avvocato e d'accordo i rappresentanti delle controparti - continua Pecoraro - senza gravare di costi la già precaria situazione economica - è arrivata la mediazione. infatti, è stato consigliato di sedersi al tavolo della mediazione. Il risultato?
Cito le parola dell'imprenditore: "preliminarmente devo ringraziare l'ANPAR e per essa le mediatrici che oggi hanno dato la possibilita' alla mia societa' di non fallire e ringrazio voi (n.d.r. banche rappresentate da circa trenta avvocati) per essere state qui ad ascoltarmi".
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AIANNO
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