Raffaella Mollame
Sul blog di Manageritalia "Crisi e Sviluppo" settimana scorsa si è parlato di un caso di testimonial femminile "discutibile". Si trattava di una sfilata milanese di una nota marca di costumi da bagno e il dibattito scaturito è stato molto vivace.
Mi sembra quindi doveroso ora dedicare una breve riflessione su un'importante campagna di comunicazione appena lanciata che ha per testimonial tre donne di valore e talento. Sto parlando della campagna "Indifesa" di Terre des Hommes, nata per garantire a piccole e adolescenti protezione da abusi e violenze.
L'iniziativa ha come volto Nicoletta Romanoff, Sabrina Impacciatore e Valentina Vezzali, che si sono sempre contraddistinte per la loro professionalità, passione e tenacia per il raggiungimento di elevati risultati. La copertura media è eccellente, garantita da una scelta multicanale (dai social media all'online, alla stampa). Un esempio su tutti l'ampio articolo dedicato all'iniziativa da Io Donna lo scorso 6 ottobre.
Ma di cosa tratta nello specifico la campagna e perché è stata lanciata ora? Come ci dice Federica Giannotta, responsabile Diritti dei bambini di Terre des Hommes: "Per tre anni con "Indifesa" Terre des Hommes rafforzerà il suo impegno per garantire alle bambine di tutto il mondo istruzione, salute, protezione dalla violenza e dagli abusi. In questo modo vogliamo contribuire a dare pari opportunità a migliaia di bambine sin dalla loro nascita, per rompere il ciclo della povertà e aumentare il potere delle future donne, rendendole soggetti autori del proprio destino. Questo, del resto, è quanto le stesse Nazioni Unite chiedono ai Governi di tutto il mondo: investire sulle proprie bambine, per garantire al proprio Paese un effettivo sviluppo".
E l'Onu ha proclamato l'11 ottobre la prima Giornata mondiale dedicata alle bambine e ragazze per risvegliare l'attenzione sui diritti negati alle più fragili e indifese tra gli esseri umani.