Il nuovo allarme di Ban Ki Moon. "Nell'area si rischia escalation".
Cresce l'allarme nella comunità internazionale per i combattimenti al confine tra Siria e Turchia che rischiano di degenerare in un conflitto. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, ha avvertito ancora una volta che l'escalation è «estremamente pericolosa»: «La situazione in Siria è drammaticamente peggiorata», ha denunciato dal Forum mondiale per la democrazia di Strasburgo, «e pone seri rischi per la stabilità dei Paesi vicini e per l'intera regione». Il riferimento è al pericolo di un'estensione del conflitto alla Turchia ma anche al Libano che fanno della guerra in Siria «una calamità regionale con ramificazioni globali». Ban Ki-Moon ha anche invitato i Paesi donatori ad aumentare i fondi per far fronte al disastro umanitario in Siria.
Oggi si riunisce il Consiglio dei ministri turco per valutare ulteriori misure, tra cui la possibilità che gli F-16 bombardino le posizioni militari siriane. La Russia ha auspicato che Ankara «mantenga la calma ed eviti di compiere passi che portino a un'ulteriore escalation delle tensioni nella regione».
Giovedì scorso il Parlamento turco ha approvato la richiesta del governo di poter condurre, se necessario, operazioni militari fuori dalle frontiere nazionali, dopo che colpi di mortaio provenienti dalla Siria, il giorno prima, avevano ucciso cinque persone ad Akcakale.
Il governo di Ankara comincia a spazientirsi anche nei confronti dei ribelli. La stampa turca non esclude che i rivoltosi stiano provocando deliberatamente la reazione dei lealisti attaccandoli dalle zone di confine per indurre Ankara a rispondere ai razzi che accidentalmente finiscono oltre confine. Oggi ad Akcakale le scuole sono rimaste chiuse per i combattimenti a pochi chilometri dal confine turco e la continua caduta di razzi.
Intanto il regime ha annunciato la riconquista di due strategiche località della provincia di Rif Dimashq, che circonda Damasco, controllate finora dai disertori. L'agenzia di stampa ufficiale Sana ha dato notizia della conquista di Qudsaya, cittadina 4 chilometri a nord-ovest della capitale, e dell'adiacente villaggio di al-Hameh, teatro da quasi una settimana di una vasta controffensiva lealista. L'offensiva dei lealisti prosegue a tutto campo e si focalizza sulle province di Homs, Deraa e sulla città di Aleppo.