di Fabrizia Memo

Innovitalia,net è la nuova piattaforma telematica all'interno della quale i ricercatori possono scambiarsi idee, progetti ed opinioni ma senza tornare nel nostro paese. Ecco il progetto spiegato dal ministro Profumo

È stata lanciata online stamattina e ora non resta che aspettare per vedere se il suo germe sboccerà. Si tratta della piattaforma Innovitalia.net, istituita da una task force condivisa da Ministero dell'Istruzione e della Ricerca e quello degli Esteri. Un progetto congiunto, che si prefigge di creare una vera e propria community in grado di mettere in contatto tutti i cervelli italiani che risiedono all'estero. Un'autentica agorà telematica il cui obiettivo è quello di creare rete tra i ricercatori e permettere la circolazione e la condivisione delle idee e dei programmi. Il ministro Francesco Profumo, presente stamane alla conferenza stampa assieme al collega Giulio Terzi, la direttrice di Rai Educational Silvia Calandrelli, il presidente di Crowdengineering Gioacchino La Vecchia, il direttore di Wired Carlo Antonelli, ha assicurato ai microfoni di Tafter che non si tratterà di uno strumento di nicchia riservato ai soli ricercatori, dal momento che se rimanesse confinato entro questi limiti il progetto rischierebbe di rivelarsi un fallimento: si tratta invece di un sistema aperto, fruibile da tutti e che gli utenti sono invitati a migliorare attraverso la loro partecipazione

La piattaforma è definita dallo stesso ministro attraverso sei elementi: la valorizzazione della capacità e l'impegno delle persone, l'apertura, la trasparenza, il rispetto dei tempi di realizzazione, l'obiettivo che il nostro paese diventi più semplice per rendere i dati facilmente accessibili, soprattutto al fine di attrarre altre culture ed investimenti, ed infine un'autonomia responsabile e un sistema valido di valutazione.

Non si tratterà di uno spazio limitato ad un forum di discussione, ma di un progetto avanzato che consentirà di mettere a confronto conoscenze, esperienze, da parte di ricercatori e di piccole e medie aziende, la quali spesso non hanno gli strumenti per attingere alle innovazioni sperimentate dagli italiani all'estero.

Basata sul crowdsourcing, in quanto le banche dati e i bandi di ricerca saranno vagliati dalle istituzioni, la piattaforma raccoglierà i contributi apportati dagli utenti che progressivamente ne prenderanno il controllo e ne gestiranno lo sviluppo. L'intento è quello di non mantenere questo progetto sotto il giogo delle istituzioni, ma fare sì che, ingrandendosi in modo autonomo, sia plasmato quotidianamente dalle esigenze della PMI e degli utenti, (che al momento sono solo un centinaio).

Per chiarire lo scopo dell'iniziativa e le reali opportunità offerte da questo strumento, abbiamo rivolto al ministro Profumo alcune domande:

Quali benefici apporterà questo strumento per tutti quei talenti in fuga dal nostro paese per permetterne il rientro?

Ritengo che oggi siamo di fronte ad un una società liquida in cui non bisogna chiedere il permesso di emigrare: le persone decidono di spostarsi per la propria formazione ed ogni volta che si porta avanti un'esperienza del genere, questo è un arricchimento.

Si indubbiamente, ma la situazione è preoccupante nel momento in cui si decide definitivamente di non rientrare, dal momento che il Pil cresce anche grazie al capitale umano e la forza lavoro giovanile è necessaria per questo scopo.

A mio parere non è un elemento negativo che una persona decida di rimanere nel luogo in cui si trova bene e ha deciso di creare la propria vita. Il mondo è cambiato: Io stesso ho vissuto per anni negli Stati Uniti e poi ho deciso di rientrare a casa e pur avendo ricevuto offerte dal oltreoceano in seguito, le ho sempre respinte. Non si può obbligare una persona a tornare a casa. Il fatto di avere un luogo non fisico, come Innovitalia.net, in cui a distanza di chilometri è possibile postare un problema e riceverne risposta può avere degli sviluppi sul piano dell'innovazione e della ricerca notevoli. La ricerca non si fa più rinchiusi nei piccoli laboratori di provincia, ormai è un'attività condivisa.

Tra gli obiettivi, dunque, non c'è quello di richiamare in Italia i ricercatori a tutti i costi ma di fare in modo che questi possano partecipare anche a grandi distanze grazie alla rete.

Se dunque fate parte di quella schiera di ricercatori che non hanno intenzione di ritornare in patria, contribuite allo sviluppo del vostro paese d'origine, registrandovi al sito della piattaforma (partito al momento in versione beta di sperimentazione). Partecipate apportando il vostro capitale umano ed intellettivo anche da lontano perchè, come ha sottolineato il ministro Profumo, nessuno vi obbligherà a tornare.

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